18 novembre 2007

Ricetta per la preparazione di un concerto - parte 4: setlist.

Questo post dell'amico Dietnam mi ha ispirato un commento piuttosto lungo. Commento che ho deciso di riportare qua, un po' per sapere anch'io cosa fareste voi (da musicisti o da spettatori).

Si tratta di come preparare una scaletta per un concerto, la legenda che stila Dietnam è la seguente:
A - canzoni yeahyeah (quelle che il pubblico dimostra di apprezzare maggiormente)
B - canzoni yeah
C - canzoni con finale lungo e pissichedelico


Ecco il mio commento, un po' sistemato (apostrofi inclusi):


-----------------------------------------------------------

Cominci con una che funziona (A) ma che non sia troppo difficile da suonare, una di cui sei tranquillo, soprattutto all'inizio quando la presenza del pubblico fotte tutte le equalizzazioni fatte al check e non sei ancora a tuo agio con microfoni e spie. Importantissimo che abbia un bell'attacco.

Continui con un'altra A (altrimenti si pensa che la prima era solo un colpo fortunato), poi puoi cominciare con le B.

Come quarta o quinta ci metti quella più tranquilla (Marlene docet: Nuotando nell'aria è una quarta, Come stavamo ieri è una quinta).

Poi più o meno continui con un B A B A, solitamente cerco di evitare che due canzoni consecutive siano nella stessa tonalità...

Come ottava metti quella più incazzata, più veloce, quella che spacca (Pumpkins docet: Geek USA è ottava, An Ode to No One è ottava).

Continui con B A B A, assicurandoti che la penultima sia una psichedelica C e che l'ultima sia una A, bella, che sfoghi la tensione creata dalla psichedelia di prima e che abbia un'atmosfera che lo spettatore deve portarsi a casa per tutto il viaggio di ritorno in auto, finché non si mette a letto.

Poi per qualche finta cabala in cui credo cerco di fare sempre un numero dispari di canzoni.

Ah. Le mie scalette non hanno mai funzionato.

zage

Nessun commento:

Posta un commento