Due amici hanno appena iniziato a tenere un diario dei loro viaggi. Uno riguarda una piovosa padova-caponord in moto. L'altro invece tratta le ultime sofferte, liberatorie tappe della composizione di un'opera musicale.
Nel frattempo io provo la webcam del piccolo EEE PC di mia madre (sono riuscito ad installare l'ultima versione di Skype in cui funziona la videoconferenza), cerco la locazione degli hot spots di Paris Wi Fi e leggo I Segreti di Parigi di Augias. Tutto questo lo faccio la mattina prima di andare in ufficio.
Ho fatto tipo tre liste delle cose che devo portare in viaggio. Una l'ho scritta sul mio iGoogle, una è su un foglio grande in camera e poi ho un fogliettino spiegazzato in tasca. Sento che dimenticherò qualcosa. Tipo l'ombrellino o i cotton fioc.
Il principale problema sarà il periodo tra la montagna e Parigi, circa tre giorni. Dovrò lavarmi e stirarmi qualcosa. Per ora so piegare le magliette con una mossa come le donne cinesi. Il secondo passo sarà imparare quei geroglifici alieni stampati sulle etichette delle magliette.
zage
tu sei dei pesci, mica della vergine. quelli della vergine son dei precisetti, ma tu pesci no.
RispondiEliminaè organico che ti dimentichi cose, per spalancare le possibilità a quegli imprevisti che nutriranno la tua inesauribile creatività e rimetteranno in moto la ruota dell'evoluzione in un tripudio di gnocca parigina.
(rob bresgni)
Infatti ieri dopo ufficio sono andato a comprarmi l'ombrellino e ho dimenticato di comprarmi l'ombrellino.
RispondiEliminaConfido nel tripudio.
zage