Storia inventata.
L'egregio Az ha una gran voglia di sentire le nuove canzoni di Paolo Benvegnù.
Come si usa oggi, eg.Az installa al volo un programma gratuito di peer to peer e mette in coda le canzoni che gli interessano. Il primo pezzo è già in discesa. Pochi secondi, pochi click.
Nel frattempo, sbadigliando, eg.Az fa ordine nella propria libreria iTunes e pensa: chissà se Benvegnù, non così commercializzato, si trova nell'iTunes Store. La ricerca è breve e la risposta affermativa.
C'è anche un pulsante che dice "compra", basterebbe un click e l'album verrebbe scaricato al momento, in cambio di soldi ovviamente. Nell'altra schermata intanto si sono già scaricate le prime due canzoni dell'album. Per guardare nell'iTunes Store eg.Az ha dovuto necessariamente riferire i dati della propria carta di credito. Quindi gli basterebbe davvero un solo click.
I byte della terza canzone intanto scorrono giù dall'etere velocemente, mentre eg.Az pensa che nonostante non conosca Benvegnù come persona, l'ha pure abbracciato un paio di volte. Il mouse tentenna sopra il pulsante compra, soltanto per vedere se c'è un effetto di rollover. Le canzoni però non le conosce, ci sta un ascolto preventivo gratuito.
Però Benvegnù dal vivo suona bene.
Ma una volta scaricato chi te lo fa di comprare.
Ma Benvegnù di cosa cazzo vive?
Avrà sicuramente un secondo lavoro.
Secondo me fa l'insegnante.
Io dico che produce gruppi.
Perché si prendono soldi a produrre gruppi? Secondo me dovrebbe tipo prima comprare un po' di attrezzatura, mettere su uno studio musicale.
Eeeeh. La fai facile. Quanto costerà un controller Pro Tools?
--fine--
Una storia bislacca, vero? Senza fine poi, brutta. Comunque per pura coincidenza stasera ho fatto il mio primo sofferto acquisto iTunes, l'album si chiama Le Labbra. Che poi io mai installerei un programma peer to peer sul mio computer.
zage
Nessun commento:
Posta un commento