L'ALBERO.
E' fondamentale. Piccolo, grande, vero, finto, me ne frega poco. Dev'esserci. Perché non è detto che ci sia la neve, e allora cos'altro fa Natale? Ovvio che è meglio quello riciclabile dell'Ikea (anche se all'uscita ti ritrovi in mano qualche inutile contaspaghetti o peluche a forma di topo) piuttosto che uno di quelli con gli aghetti di plastichina molle.
Lo so che mi creerò dei nemici ma se c'è una cosa che non mi piace sono quegli alberi con gli addobbi tutti seri seri, palle tutte dello stesso colore, circonferenza, lucentezza che nemmeno i panini del Mac Donald's sono così uguali tra loro.
La mia famiglia mi ha insegnato che un bell'albero di Natale si porta avanti addobbi da generazioni, ci sono palline scrostate, una più diversa dell'altra, strani pupazzetti regalati dallo zio negli anni '70, campanelle aggiunte l'anno scorso, qualche affare che non si sa da dove arrivi, un gran caos illuminato da file di lampadine e striscioline argentate che ti fa ricordare tutti i Natali passati. Ogni volta che appendi le finte stalattiti di plastica rivedi davanti a te la tua mano di quando avevi 5 anni, 12 anni, 19 anni.
Regola generale: palle grandi sotto, palle piccole sopra. Se puoi tieni l'albero vicino alle finestre del terrazzo: è bello da vedere da fuori.
I REGALI - farli.
Mettiamoci subito d'accordo: il regalo non dev'essere qualcosa di necessario per il ricevente. Quel tipo di regali si fa ai matrimoni o alle lauree. A Natale si prende qualcosa di cui si può fare anche a meno. Va benissimo che sia utile ma non, ripeto, non dev'essere necessario.
Fondamentalmente dovresti cercare qualcosa che abbia senso con gli interessi, gli hobby o lo stile di vita di chi lo riceve. E' bello sapere che hai pensato per due secondi all'altro, anche il regalo più piccolo e poco costoso acquisisce molto più valore così.
Come periodo per cominciare a pensare ai regali e l'acquisto io consiglio metà novembre. Tanto è classico che rimandi di giorno in giorno fino a trovarti alla vigilia a fare colonne chilometriche.
Avrei consigliato l'acquisto online fino all'altro giorno. Un regalo non mi è arrivato, allora ne ho ordinato un altro che non è arrivato, un terzo regalo non si capisce se è partito e di un altro regalo devono ancora mandarmi un pezzo.
Il pacco è essenziale. No a sacchetti trasparenti e carta troppo fine. Il regalo è una sorpresa. Chi riceve non deve sapere nulla fino all'ultimo. All'amico troppo curioso per resistere glielo dai all'ultimo.
Un bigliettino con due parole non è fondamentale, ma è bello. Se sei tu a riceverlo, goditelo ma buttalo via subito dopo però, è una palla avere cassetti pieni di quella roba.
Se sei nel dubbio: sì, puoi farti un regalo, ma vale la regola di prima per cui non deve essere un oggetto necessario. Quello lo comprerai comunque.
I REGALI - riceverli.
Se hai seguito il primo passo hai un albero sotto il quale tenere i tuoi pacchi fino a Natale. Anche se sei curioso, smettila di considerarne le dimensioni e il peso, e soprattutto non scuoterlo. Va bene dai, scuotilo una volta. Ogni pacco vuole essere stato scosso una volta nella vita.
Ora litighiamo di brutto: i regali si aprono la mattina di Natale. Non alla viglia, non prima, non a mezzanotte. La mattina di Natale significa che sei andato a letto dopo la cioccolata calda della mezzanotte e ti sei svegliato con la neve e un tè caldo. Come cazzo fa Babbo Natale a portarteli se non sei andato a dormire?? Ok, posso ammettere un'eccezione per i piccoli regali dei colleghi o degli amici che sai che non vedrai spesso. Per il resto: mattina di Natale.
Per finire, la carta del pacco va strappata, stracciata, sbrindellata. Non me ne frega niente del riciclo, è un pacco regalo, devo sentirmi un bambino, e poi, esattamente come per lo scuotimento, ogni pacco vuole finire la sua vita sbranato e appallottolato in terra.
Buon Natale a tutti.
Zage
ma buttare i biglietti no però dai! e io sono x l'albero figo, e il mio albero figo ha le palline fighe fatte da me! :)
RispondiElimina