18 agosto 2007

L'aereo funziona così 2a parte - ovvero come perderlo.

Vi rassicuro subito dicendovi che sono a casa mia in questo momento e rinfresco la gola con una Nastro Azzurro.

Bevo birra perché non c'è Chinotto a casa mia e ne avrei bevuto un litro. Questo perché Parigi non conosce il Chinotto, c'est possible??

Ho girato brasserie e bistrot ma di quella bevanda meravigliosa al sapore di vaniglia niente da fare. Poi ho chiesto a una parigina e lei ha risposto che non sa cos'è. Be' ho scoperto che è una cosa italiana (vedi San Pellegrino) anche se poi la Coca Cola l'ha esportata come Fanta-Chinò, che non è male pure quella.

Comunque voi siete qui per scoprire la ricetta di come si perde un aereo.

Dunque prima di tutto ci si sveglia tardi. Con tutta tranquillità ci si fa i cazzi propri prima di andare al Marché Aux Puces di Montreuil. Lì si ravana tra i vestiti, e si rimane a trattare sul prezzo di una macchina fotografica del mille neuf cent cinquant sis. Dopo di chè si torna al proprio quartier e al centre commerciel si gira un po' di negozi in cerca di chemises o cravattes o timbre postale per gli amici (invano). Alla fine si torna in appartamento a fare le valigie e si va a prendere la RER per Chatelet, per poi lì prendere la coincidenza con la linea B per Charles de Gaulle.

A questo punto succede che scoprite che il sabato passano meno treni. Poi scoprite che la RER corre solo se non siete di fretta. Con un'ora di ritardo arrivate alla barriera e scoprite che il vostro coupon hebdomadaire vale solo per le zone 1-4 e che l'aeroporto è nella zona 5 e quindi le porte non si aprono.

Il passo successivo è la guardia con il canelupo
, il quale ti spiega che o torni alla stazione precedente e rifai il biglietto oppure paghi una multa di soixante örò.

Tu gli spieghi (nel tuo pessimo francese, che però è la sua amata lingua) che con la prima ipotesi perderai l'aereo, il quale parte fra un'ora, à neuf heur.

Lui ti dice che un modo ci sarebbe: il tuo amico si fa venire una crisi di nervi e tu puoi passare. La sua faccia nordafricana diventa più cattiva, il cane è più agitato. Ti viene in mente che la gendarmerie è meglio evitarla.

Decido che questa offerta mi piace. Dico ciao a Pierpaolo e torno a casa. Ed eccomi qui a scrivere.

zage


No scherzo. La guardia dopo quella offerta molto simpatica (sebbene io debba ancora entrare in sintonia con l'ironia francese) si fa buona e ci fa passare con la sua tessera, senza farci pagare nessuna multa. Abbiamo sudato ma infine siamo saliti di nuovo su un altro Airfrance.

Il viaggio è andato che abbiamo giocato con una bimba italo-franco-giappa. Ci è stata offerta una cena di salmone quasi crudo alto due dita, una fetta di camembert, un'insalata con maionese e carote, una mini baguette, una torta di cacao e cioccolato e un torroncino. Infine abbiamo visto sotto di noi i fuochi d'artificio a Milano e poi abbiamo giocato alla roulette al ritiro bagagli del Marco Polo, ho vinto io, 24 nero.

Insomma, riassunto: volete fare soldi? Esportate il chinotto a Parigi.

zage

2 commenti:

  1. se è per quello anche la lemonsoda non c'è in Francia

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  2. E diciamola tutta: non potrete ottenere un tè caldo al limone, di tè freddo c'è solo l'"ice tea", e il cappuccino che si dice (grand créme) è un caffé fatto col microonde in cui versano del concentrato di latte...

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