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7 settembre 2008

Angolo cultura - la rubrica che non esiste.

caterinaCinema
The Dark Knight è esattamente ciò che dice il titolo. Uno: non cita Batman, cioè non è il solito filmetto fumetto sul supereroe, i superpoteri e 'stisupercazzi. Un'ottima opera dal punto di vista cinematografico, di grande azione nonostante cominciamo ad abituarci a tutto, firmata da quel genio di Nolan e suo fratello che questa volta non si sono fatti problemi a utilizzare una valanga di bellissimi effetti speciali. Due: è scuro. Visivamente, psicologicamente, e mi sa che conviene guardarselo in lingua originale. Se proprio non volete saperne, noleggiatelo e guardatevi anche solo la scena in cui Joker esce dall'ospedale vestito da infermiera (qui invece niente effetti speciali, come testimonia youtube).

Kung fu Panda è un'animazione molto carina e divertente anche se le battute puntano quasi sempre solo sulla goffaggine del protagonista (e fate di tutto per non pensare che la voce è di Fabio Volo). Vi assicuro che all'uscita dal cinema avrete una terribile voglia di provare due tre mosse di kung fu alla cazzo, se non lo stanno già facendo i vostri amici contro la vostra spalla.

Tv
Boris, incredibilmente, è un lavoro italiano che non sa di schifoitaliano, con attori che sanno recitare, battute che fanno ridere (a volte a voce troppo alta a notte fonda) una regia che non è a cazzo di cane e una fotografia che non smarmella tutto. I due fratelli più simpatici della famiglia Guzzanti (cioè Corrado e Caterina, la sorella piccola) sono le ciliegine. Serie imperdibile.

Ipod
Attualmente le cose che ascolto con più piacere quando non mi abbandono al magico shuffle sono i due bellissimi album di Artemoltobuffa e l'appassionante radiodramma Il Mercante di Fiori di Cugia.

zage

22 maggio 2008

Porca di quella vacca.

Le cose più interessanti non vengono mai pubblicizzate bene mentre invece so tutto di assorbenti, contenuti calorici e promozioni GPL.

Questa sera al nostro teatro Verdi c'è "Mi Fido di Te" tratto da un romanzo noir di Massimo Carlotto, con la sua stessa partecipazione (vi mando a leggere queste quattro righe sulla sua biografia, alquanto sconcertanti). E' un caso che io stia leggendo l'edizione che raccoglie i suoi romanzi migliori. E che lo spettacolo sia gratuito.

Voi direte "Sei ancora in tempo!". E invece no, gratuito ma solo con presentazione dei biglietti che ovviamente sono esauriti due giorni fa.

zage

11 gennaio 2008

Le mejor que le puede pasar a un cruasàn.

E' un annetto che non leggo libri. La sera preferisco radio e quiz vari.

A Natale però mi è stato fatto un regalo azzeccato. Il meglio che possa capitare a una brioche di Pablo Tusset è un noir esattamente come piace a me. Un noir pieno di colori.

Leggo commenti discordanti in giro per la rete, sembra che piaccia o non piaccia senza mezzi termini. Ma voi non leggeteli, perché tutti bene o male vi rovinano le cose. E non leggete neppure la trama in quarta di copertina, vi svela dettagli presenti a poche pagine dalla fine...

A un certo punto del romanzo il protagonista fornisce il proprio indirizzo email. Considerando che il romanzo è del 2001, ho pensato che scrivergli (in inglese, lo spagnolo non lo conosco) non avrebbe sortito alcun risultato. Invece la risposta è arrivata il giorno dopo, il protagonista del romanzo mi ha risposto!

zage

1 dicembre 2007

Milano war.

A quanto pare quell'idea dello Street War è arrivata anche in Italia e una partita è appena iniziata.

Si tratta del Sicario e si sta svolgendo a Milano.

Le regole sono molto simili. Hai la foto di un altro partecipante, il suo indirizzo di casa e di lavoro. Mentre qualcun altro sta dando la caccia a te, tu devi trovare il tuo bersaglio e colpirlo con un'arma innocua. In questo caso si tratta di stelle filanti spray (sicuramente un'arma migliore per l'inverno, ma devo dire che preferivo le pistole ad acqua visto che se ne possono trovare di tutti i tipi e misure).

Mi sa che ormai mi sono perso The Bourne Ultimatum al cinema.

zage

21 ottobre 2007

Il cacciatore di fotografie.

Sono in mezzo a una ventosa piazzetta di sanpietrini, attorno a me casette medievali di ogni forma che cercano di farsi spazio. Al centro un pozzo coperto, in un angolo pure un albero a cui è stato concesso di crescere. Sono solo e ho una borsa.

La apro. Una macchina fotografica, la macchina dei ricordi. Ah ecco. Devo essere un cacciatore di fotografie.

Improvvisamente una porticina si apre ed esce un tizio dai capelli lunghi che indossa una maglietta a righe bianche e nere, in testa un cappello a tesa larga con un nastro rosso. Sembra finto, ma non lo è proprio. Da una bassa galleria escono due ragazzi, i tre si apostrofano in profondo veneziano.

Ah ok. Sono a Venezia. Cazzo ci faccio qui tutto solo il sabato pomeriggio?

Sono venuto qui con la precisa intenzione di perdermi, ho seguito l'istinto intrufolandomi dietro due amanti che si inoltrano in una calle, ritrovandomi in callette senza uscite, campielli silenziosi, al bordo di un canale, o in passaggi più stretti di un metro.

Ora ho davanti una scelta fra tre calli. Non c'è nessuno in vista, solo tanti vestiti appesi a corde tirate tra le finestre. Sembrano brandelli di fantasmi che stanno a guardarmi scommettendo sulla mia prossima scelta.

Sento un rumore, uno sfiato fortissimo d'aria, lo seguo. All'aria aperta balconi verdi lasciati ad asciugare la vernice. C'è un laboratorio artigianale, un buco artigianale direi.

L'oltrepasso velocemente dando uno sguardo furtivo all'interno. Ok, stanzino piccolo, illuminato da una luce giallina, mille arnesi arrugginiti che ricoprono ogni centimetro delle pareti scrostate, un signore anziano con una pistola ad aria. Un'ottima foto.

Controllo il caricatore, ho un 1600, adatto a quell'illuminazione. Svito il silenziatore (il mio 135mm, perfetto per rubare scatti senza essere visti), e innesto un 35mm per una raffica che inquadri l'intera scena. Punto un angolo buio della strada e controllo l'esposimetro mentre traffico con le ghiere di tempi e diaframmi.

Mi muovo velocemente.

Entro.

Sorrido.

Buongiorno.

Comincio ad alzare l'arma.

Posso fare uno scatto al volo?

Sorrido ancora, capisce le mie intenzioni.

Risponde sì, non attendo altro.

Faccio (il) fuoco.

zage

9 ottobre 2007

Se sparisco chiamate la polizia.

Vi aveva incuriosito lo Street War? Per noi italiani c'è Ruyi!

Una caccia al tesoro, una gara di orientamento, un'avventura alla ricerca del Ruyi, lo scettro magico... tutto questo nel posto più evocativo e misterioso che vi venga in mente: Venezia!

Il sito è sibillino, saremo guidati da mail ed sms tra le calli e le fondamenta sempre che gli Invincibili non ci fermino prima. E dico noi, perché ho già inviato la mia preiscrizione (ma chissà se saremo tra i fortunati giocatori).

Il gioco parte il 1 dicembre, ma sarà davvero un gioco?

Zage Brown

p.s. ovvio che noi poi organizzeremo il primo Ruyi War a Padova :)

1 ottobre 2007

Bang!

C'ha già un annetto ma io l'ho visto solo oggi il meeeraviglioso spot della X-Box, censurato... immagino perché ispira violenza. Anche se devo dire che è la censura stessa che mi ispira violenza contro i censori.

Fosse per loro abolirebbero anche le striscie con Qui Quo Qua vestiti da indiani che si rincorrono, oppure Tom e Jerry che si lanciano ferri da stiro, oppure lo scoiattolo che scoreggia. Ah no aspetta. Quello lo hanno già fatto.



Sono sempre più convinto che lo Street War lo porteremo a Padova.

zage

29 settembre 2007

Street Wars agli sgoccioli.

Vi ricordate quando vi ho parlato dello Street Wars a Parigi?

Be' la partita sta finendo ed è successo che non sono riusciti ad uccidersi tutti. Come da regolamento i superstiti hanno una settimana per uccidere il Supreme Commander.

La cosa bella è che il Supreme Commander ha un blog dove dice dove si troverà e a che ora.

Come avevo previsto uno dei posti migliori dove rincorrersi è proprio il cimitero di Pere Lachaise
e il Supreme Commander dice che sarà lì a visitare la tomba di Jim Morrison.

E pensare che un mese fa ero lì e vidi la guardia giurata di turno che se ne stava in disparte ad accarezzare un gattino. Perché dovete sapere che i cimiteri di Parigi sono abitati solo da gatti. Allora mi avvicinai ed accarezzai anch'io il gattino. La guardia, una donna, disse "è bello". Ci misi un po' ad accorgermi che l'aveva detto in italiano.

Cominciammo a parlare in italiano, mi raccontò che era del Friuli e che aveva studiato arte a Venezia per poi non trovare lavoro. Alla fine è diventata la guardia giurata della tomba di Jim Morrison. La immagino lì ora ad accarezzare un gattino, circondata da silenziose persone col cappotto che fra pochi minuti apriranno il fuoco (l'acqua) contro il primo sospetto Supreme Commander.

--aggiornamento 30/09

Il Supreme Commander è stato beccato ancora prima che raggiungesse la tomba :)

Vi assicuro che il prossimo anno faremo di tutto per organizzare questa cosa a Padova.

zage

6 settembre 2007

Si attendono molti raffreddori a Parigi per fine Settembre.

E' da quando sono andato a Parigi che sento un sacco di notizie su Parigi. Ma questa è grandiosa: durante tutto Settembre si svolgerà una gara di StreetWars, un nascondino a pistole d'acqua.

Ti iscrivi, consegni una tua foto, un tuo domicilio, l'indirizzo di dove lavori e garantisci di rimanere a Parigi durante tutto il periodo. Ti verrà consegnata la foto e le generalità di un altro tizio che dovrai "bagnare", colpire con un gavettone, oppure usando una pistola d'acqua o chessò io. Nello stesso istante qualcun'altro sta guardando la tua foto e si è già messo a cercarti.

Ci sono luoghi in cui non ci si potrà colpire, nelle metrò e le loro stazioni, nei bar, a lavoro... ma immaginate di uscire dall'ufficio... anzi, dal retro...

Immaginate di essere in metrò e accorgervi che c'è qualcuno che vi sta fissando già da un po'... (vedi foto in alto, che ho scattato proprio in una metrò di parigi)

Immaginate di vedere un paio di tizi che si rincorrono tra le tombe dell'enorme cimitero di Pere Lachaise...

Immaginate di vedere un "omicidio" proprio davanti a voi, e l'assassino che per tranquillizzarvi vi dice:
"Non si preoccupi, era un gioco!"
"Lo so." Direte voi sorridendo.
Lui sentirà dell'umido all'altezza dello stomaco.
Abbasserà lo sguardo e vedrà la vostra pistola.
E voi urlerete: "Sono rimasto l'ultimo!"

zage

Thanks Magre for the info.

1 aprile 2007

A quanto pare Sam&Max non sono morti!

Se non hai mai giocato ad un adventure allora la tua giovinezza è stata un fallimento. Non disperare puoi sempre rimediare. Gli adventure non sono giochetti per computer: Monkey Island è un libro di pirati, Final Fantasy è un film interattivo, Myst è una realtà parallela. Sam&Max sono il mio cane e coniglio preferiti.

I due poliziotti privati sono tornati, chi l'avrebbe mai detto, in una veste 3D che pensavo avrei odiato e invece... pare di essere in un noir, sembra di respirare un'aria alla Grim Fandango, ho riso più volte ad alta voce da solo nella mia stanza...

Questa è la scena iniziale del primo episodio (sì, è un adventure a episodi):

Gosh it was hours ago! You know I have the memory of a dried trout!

Ascoltate me: non sapete cosa vi perdete.

zage

27 febbraio 2007

Tony. Cosa? Guarda nel cane. Cosa vuol dire guarda nel cane? APRILO!

Anni fa facevo molto tardi la notte. Tornavo a casa e non avevo voglia di dormire. Spesso mi beccavo i film più belli tipo su Rai Tre o Rete Quattro. Li vivevo un po' come dei sogni perché non beccavo l'inizio e forse mi perdevo la fine, la mattina dopo li avevo dimenticati.

Poi magari dopo qualche mese vedevo quei film in cassetta (c'erano le cassette a quel tempo) a casa di qualcuno e avevo il deja vu. M'è capitato con Una pura formalità e anche con Lock & Stock.

Lock & Stock (1998) fu una rivelazione: non esisteva solo Tarantino a portare avanti il genere Pulp, o Hard Boiled o Noir moderno o comediavololovoletechiamare. Ma esisteva qualcuno che sapeva tenergli testa anche se con meno gusto Pop.

Parlo dell'inglesissimo Guy Ritchie, regista e scrittore del suddetto film e di Snatch (2000), il film che ho visto qualche sera fa.

Ne Lo strappo, come sempre, ci vengono presentati un po' di personaggi assurdi (Benicio del Toro, Brad Pitt, lui stesso chiese una parte), diverse storie tra gioco d'azzardo, armi, diamanti e sterle. Tutte s'intrecciano fino all'esplosione finale.

Yay.

M'ha ricordato un po' il bellissimo La pietra che scotta ('72) con Robert Redford (lo sapevo che era ispirato a Westlake, cavolo lo sapevo). Dio quanto amo Redford.

zage

13 ottobre 2006

Tubero del Messico che assorbe la luce.

Non parlo di Harry Potter e il Calice di Fuoco, di cui non capivo niente durante la mezz'ora iniziale, proprio prima di addormentarmi.

Ma parlerò di Black Dahlia, il film di De Palma, in questi giorni nei cinema...

(che, cioè, spiegatemi un attimo. Una volta non si pagava meno il biglietto di Mercoledì? E com'é che oggi invece ognuno sceglie il giorno che vuole per far pagare meno?)

...tratto da Ellroy, famoso autore noir...

(di cui, cioè, spiegatemi un attimo. Non ho letto nulla di lui se non un fuorissimo Corpi da Reato, in cui la prima parte è scritta quasi tutta in questo modo:
Captavo cazzi acidi in arrivo. Intuivo intrighi intesi a intrappolarmi. Puntai in periferia e battei Burbank fino alla Brad's Auto Dump. Trafugai le targhe di una Thunderbird e le montai magistralmente sulle mie. Da lì mi lancia su Los Angeles, archivio arretrati del Los Angeles Times, assetato di sondare storie di spoliazioni a Beverly Hills...

Notato niente con le iniziali delle parole? Ma è un'idea dell'autore o una follia del traduttore? Tempo fa sullo stesso stile (istigato da un grande fratello) scrissi Cappuccetto Rosso utilizzando uno stile analogo.

Cappuccetto Cremisi.
"Cappuccetto, conduci culo contro centenaria consanguinea!"
"Certo, creatrice!"
"Consegna crisantemi, chiodini commestibili."
"Certo, creatrice!"
"Costeggia cerreto!"
"Che?"
"Campano cani cattivi che concupiscono creaturine carine come Cappuccetto Cremisi!"
"Contaci!"

Cammina, cammina, che capita? Cappuccetto Cremisi cambia credo.

Coglie, canta, colma cestello.
Compare Cane cattivo, come considerato.
"Ciao Cappuccetto, che compi?"
"Conduco culo contro centenaria consanguinea." Chiaro.
"Conosco corto cammino!"
"Colossale!"

Circuita Cappuccetto, Cane cena con centenaria.
Camuffandosi così, convoca Cappuccetto.
"Che capelli consistenti, centenaria!"
"Così comunico calore."
"Che culo, centenaria!"
"Così caco convenientemente."
"Che canini considerevoli, centenaria!"
"Così cibo con creaturine carine."
"Cacchio!"

Capita cacciatore.
"Cane cattivo! Consegnami Cappuccetto! Consegnami centenaria!
"Come?"
"Con conati!"
"Col cavolo!"
Cacciatore carica carabina, cerca centro, colpisce.
Cane cade.
Compaiono congiunte.
"Cortese cacciatore, colmiamolo con ciottoli!"
"Certo!"

Conclusione: Cane castigato, Cappuccetto capisce colpa, chiunque coglie contentezza.
)

Parlavo di Black Dahlia, ma non mi è piaciuto molto, ho circa lo stesso giudizio di Matteo Bordone, quindi leggetevi quello.

zage

11 ottobre 2006

Nero allo Scarico.

Unwound (che significa scaricato, come in orologio scarico, e non illeso come credevo, che per l'appunto si dice unwounded) è un nuovo locale che hanno aperto a Padova, dietro alla stazione dei treni. E' un grosso stanzone magazzino, fresco, buio, spoglio (...questi nuovi arredatori).

A parte concerti di tutti i generi musicali (ed ecco perché dovremmo suonarci anche noi), si può assistere a una rassegna cinematografica sui film noir d'autore tutti i lunedì. Consiglio di non perdervi "Rapina a mano armata" e "L'infernale Quinlan", grandissimi noir.

Cos'è noir? L'altro giorno ho risposto: fumo di sigaretta, un investigatore con l'impermeabile, una donna con molto rossetto, una pistola che spunta dal nulla, un furto, una sparizione.

Edit 18-10-2006:
Non capisco. Mi hanno detto che non proiettano più i film lì, informatevi.

zage

8 agosto 2006

Lone Man and Inside Man

In questo Agosto caldo e solitario il mio periodo "guardarsi cento film" è tornato di prepotenza.

Così ho cominciato a frequentare il cinema all'aperto dei Giardini della Rotonda, tra i Bastioni della Gatta (ohcchebbelli i bastioni di padova) per vedermi tutto ciò che mi sono perso nella stagione passata e svuotare definitivamente il mio portafogli.

Inside Man (senti come te lo traduco: il basista. Ma possiamo anche non tradurre tutto no?) di Spike Lee è un thriller del tipo "rapina in banca" con un intreccio molto vicino ai noir anni '30 (oh... devo assolutamente scrivere un post a questo proposito), e mi viene da definirlo un noir nero. E dicendo Nero intendo che se le poltrone fossero state occupate da centinaia di neri-americani-yo-fratello avremmo sentito le risate e i gimme five fino al portello, dig it?

zage

p.s. non perdetevi le ultime foto che ho aggiunto, la pellicola 1600 di Elisa Calabrese.