"Una splendida raccolta di dieci cortometraggi che raccontano il vivere estremo, a contatto con la natura, la fatica, l’impegno e il lavoro, le grandi soddisfazioni di questi piccoli grandi eroi sportivi."
senza tanti giri di parole...
Ecco il programma.
Ed ecco le date.
Cigno
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26 ottobre 2011
28 luglio 2011
Non sono numeri primi ma rendono il Tour De France unico
33 punti di sutura.
Sono quelli serviti a medicare i tagli di J. Hoogerland, corridore "a tutto cuore", speronato da un'auto della tv francese e finito a 50 km/h su una staccionata di filo spinato. Per un corridore come Jhonny una tappa al Tour vale un'intera carriera. Per jhonny anche solo finire il Tour è già un traguardo. Non stupitevi nel vederlo pedalare coperto di sangue e bende in sella alla sua bicicletta. Quello è Hoogerland e quello è il suo modo di correre.
L'unico che conosce.
10 giorni.
Sono i giorni della maglia Gialla di Thomas Voeckler. Lo davano per spacciato alla prima salita ed invece Thomas ha combattuto per 10 giorni e 1592 km. Il trittico Alpino gli è stato fatale ma il piccolo francese ha onorato la maglia gialla fino all'ultimo metro. Il suo braccio alzato, il suo sorriso ed il volto stravolto dalla fatica all'arrivo sul Galibier sono la misura di quanto tenesse a quella maglia. Anche se non lo dice sono sicuro che un pensiero ai Campi Elisi lo ha fatto anche lui.
60 km di Fuga.
E' partito senza guardarsi indietro. Per una volta (forse) non si è preoccupato del fratello e ha fatto la sua corsa. Un attacco da lontano di un big non si vedeva da troppo tempo. Potente, rapido, deciso. Un attacco da campione vero.
Per una volta Andy ha corso da vincente, ha lasciato a casa l'espressione da cane bastonato e ha vestito i panni del campione.
Che spettacolo vederlo guadagnare secondi su secondi su un gruppo inerme. Che spettacolo vedere la smorfia della fatica trasformarsi in sorriso in vetta al Galibier.
01' 34".
Il vantaggio del vincitore, Cadel Evans, su Andy Schleck.
L'eterno piazzato, l'eterno incompiuto che ha coronato la sua carriera con una vittoria su cui pochi avrebbero scommesso.
Evans lo riconosci subito, curvo sulla bicicletta, testa piegata di lato, mono-espressione da attore di Soap Opera e un cuore grande come l'Australia intera. Quando le pendenze si fanno dure la sua pedalata si fa scomposta, brutta, rigida, pesante. Sembra quasi abbia due borse della spesa ai lati del manubrio. Niente a che vedere con l'incalzante Milonga di Contador. Eppure Cadel è lì. Fa tutte le volate, ricuce gli attacchi, tira il gruppo per andare a prendere Andy, corre la crono della vita a Grenoble. E' immenso.
La vittoria di Cadel è tutta nei secondi guadagnati in quei 42 chilometri. Cadel aveva fame di vittoria. Mentre gli altri erano pronti a difendersi lui correva per vincere. Mentre gli altri si giravano per controllare i diretti avversari Cadel guardava verso i campi Elisi per rompere una maledizione durata troppo a lungo.
Cigno
Sono quelli serviti a medicare i tagli di J. Hoogerland, corridore "a tutto cuore", speronato da un'auto della tv francese e finito a 50 km/h su una staccionata di filo spinato. Per un corridore come Jhonny una tappa al Tour vale un'intera carriera. Per jhonny anche solo finire il Tour è già un traguardo. Non stupitevi nel vederlo pedalare coperto di sangue e bende in sella alla sua bicicletta. Quello è Hoogerland e quello è il suo modo di correre.
L'unico che conosce.
10 giorni.
Sono i giorni della maglia Gialla di Thomas Voeckler. Lo davano per spacciato alla prima salita ed invece Thomas ha combattuto per 10 giorni e 1592 km. Il trittico Alpino gli è stato fatale ma il piccolo francese ha onorato la maglia gialla fino all'ultimo metro. Il suo braccio alzato, il suo sorriso ed il volto stravolto dalla fatica all'arrivo sul Galibier sono la misura di quanto tenesse a quella maglia. Anche se non lo dice sono sicuro che un pensiero ai Campi Elisi lo ha fatto anche lui.
60 km di Fuga.
E' partito senza guardarsi indietro. Per una volta (forse) non si è preoccupato del fratello e ha fatto la sua corsa. Un attacco da lontano di un big non si vedeva da troppo tempo. Potente, rapido, deciso. Un attacco da campione vero.
Per una volta Andy ha corso da vincente, ha lasciato a casa l'espressione da cane bastonato e ha vestito i panni del campione.
Che spettacolo vederlo guadagnare secondi su secondi su un gruppo inerme. Che spettacolo vedere la smorfia della fatica trasformarsi in sorriso in vetta al Galibier.
01' 34".
Il vantaggio del vincitore, Cadel Evans, su Andy Schleck.
L'eterno piazzato, l'eterno incompiuto che ha coronato la sua carriera con una vittoria su cui pochi avrebbero scommesso.
Evans lo riconosci subito, curvo sulla bicicletta, testa piegata di lato, mono-espressione da attore di Soap Opera e un cuore grande come l'Australia intera. Quando le pendenze si fanno dure la sua pedalata si fa scomposta, brutta, rigida, pesante. Sembra quasi abbia due borse della spesa ai lati del manubrio. Niente a che vedere con l'incalzante Milonga di Contador. Eppure Cadel è lì. Fa tutte le volate, ricuce gli attacchi, tira il gruppo per andare a prendere Andy, corre la crono della vita a Grenoble. E' immenso.
La vittoria di Cadel è tutta nei secondi guadagnati in quei 42 chilometri. Cadel aveva fame di vittoria. Mentre gli altri erano pronti a difendersi lui correva per vincere. Mentre gli altri si giravano per controllare i diretti avversari Cadel guardava verso i campi Elisi per rompere una maledizione durata troppo a lungo.
Cigno
10 maggio 2011
Sono.
Io sono un ciclista.
Sono quel ciclista famoso per la maglia Nera. Quando arrivare ultimi era un modo per tirare a campare. Arrivavo ultimo ma arrivavo.
Sono quel ciclista che staccava i copertoncini con i denti. Mi pagavano per non partecipare al Giro. Ero troppo forte.
Sono quel ciclista che restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti poi primo sul Sestriére. Ero riuscito a farmi voler bene anche dai francesi.
Sono quel ciclista che vinse a Limoges nel 1995 alzando il dito al cielo.
Sono quel ciclista che andava forte in salita solo per abbreviare la sofferenza della fatica.
Sono quel ciclista che ha barato. Perché nella vita l'unica cosa che so fare è pedalare. Mi dispiace.
Oggi sono Wouter Weylandt. Sono un velocista. Mi alzo sui pedali a 70 km/h per arrivare prima degli altri. Ieri sono caduto al Giro D'Italia battendo forte la testa. Lascio una moglie e non potrò vedere mia figlia nascere.

Ciao Wou.
Sono quel ciclista famoso per la maglia Nera. Quando arrivare ultimi era un modo per tirare a campare. Arrivavo ultimo ma arrivavo.
Sono quel ciclista che staccava i copertoncini con i denti. Mi pagavano per non partecipare al Giro. Ero troppo forte.
Sono quel ciclista che restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti poi primo sul Sestriére. Ero riuscito a farmi voler bene anche dai francesi.
Sono quel ciclista che vinse a Limoges nel 1995 alzando il dito al cielo.
Sono quel ciclista che andava forte in salita solo per abbreviare la sofferenza della fatica.
Sono quel ciclista che ha barato. Perché nella vita l'unica cosa che so fare è pedalare. Mi dispiace.
Oggi sono Wouter Weylandt. Sono un velocista. Mi alzo sui pedali a 70 km/h per arrivare prima degli altri. Ieri sono caduto al Giro D'Italia battendo forte la testa. Lascio una moglie e non potrò vedere mia figlia nascere.

Ciao Wou.
4 ottobre 2010
Ecco il motivo.
Me lo chiedono in tanti: Cigno, ma come cazzo fai a fracassarti le palle 3 ore a guardare una gara di Ciclismo?
Oggi ve lo spiego. Con calma.
E' il 1995, si corre il Tour de France.
Nella tappa Saint Girons-Cauterets il giovane ciclista italiano Casartelli cade rovinosamente battendo la testa. Muore durante il trasporto in elicottero verso l'ospedale. Io Casartelli non lo conoscevo. Non seguivo nemmeno il ciclismo.
Il giorno dopo la tappa è un lungo funerale di oltre 200 km. Gruppo compatto. Nessuno si muove. All'arrivo la Motorola, la squadra di Casartelli, taglia compatta il traguardo in ricordo di Fabio.
E' solo due giorni dopo che realizzo che il Ciclismo è uno sport fatto di uomini, di piccole e grandi imprese, di gesti e di fantasie popolari.
E' il giorno in cui mi sono innamorato del ciclismo. In cui ho cominciato a guardarlo con un occhio diverso. Certo, forse quel giorno lo hanno lasciato vincere ma questo non cambia la bellezza del gesto.
Oliver Zaugg invece è il gregario scelto di Vincenzo Nibali. Alla Vuelta lo scorta fino a pochi Km dall'arrivo. Poi Mosquera piazza uno scatto e Zaugg, ormai esausto, lascia tutto nelle mani del suo capitano.
Ma Oliver è un ragazzo semplice, di cuore e non potendo stare dietro ai due fenomeni e non riuscendo a correre con il pensiero del suo compagno di squadra in lotta per una Vuelta storica si ferma davanti ad un grande schermo a vedere l'arrivo. Si ferma e tifa per il suo capitano. Quando Vincenzo Nibali taglia il traguardo vincendo di fatto il giro di Spagna, Zaugg risale in sella alla bici e finisce la tappa.
Cadel Evans è il Ridge Forrester della bicicletta.

Campione del mondo 2009 partecipa a tutti i grandi giri. E' ovunque.
Lo riconosci perché pedala sempre con la stessa faccia. Leggermente piegata di lato.
Non ha una squadra. Corre praticamente da solo.
Il suo volto è una bestemmia non detta. Quando Ivan Basso sul Monte Zoncolan stacca tutti lui è l'ultimo a mollare. Non puoi non amare uno che lotta in quel modo. Non puoi fare finta di niente mentre le gambe gli diventano di marmo, mentre si contorce in una pedalata che non sembra neanche umana da quanto è scomposta. C'è solo cuore in sella a quella bicicletta.
Corre mezzo Tour de France con un gomito fratturato. Giusto per non farsi mancare niente.
Mi sarebbe piaciuto anche raccontarvi di quella volta in cui Chiappucci nel 1992 restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti staccando Bugno ed Indurain e andando a vincere a Sestriére una delle più belle tappe del Tour de France di sempre, ma io ero poco più di un pischello e ancora non avevo compreso la bellezza di questo sport.
Cigno
Oggi ve lo spiego. Con calma.
E' il 1995, si corre il Tour de France.
Nella tappa Saint Girons-Cauterets il giovane ciclista italiano Casartelli cade rovinosamente battendo la testa. Muore durante il trasporto in elicottero verso l'ospedale. Io Casartelli non lo conoscevo. Non seguivo nemmeno il ciclismo.
Il giorno dopo la tappa è un lungo funerale di oltre 200 km. Gruppo compatto. Nessuno si muove. All'arrivo la Motorola, la squadra di Casartelli, taglia compatta il traguardo in ricordo di Fabio.
E' solo due giorni dopo che realizzo che il Ciclismo è uno sport fatto di uomini, di piccole e grandi imprese, di gesti e di fantasie popolari.
E' il giorno in cui mi sono innamorato del ciclismo. In cui ho cominciato a guardarlo con un occhio diverso. Certo, forse quel giorno lo hanno lasciato vincere ma questo non cambia la bellezza del gesto.
Oliver Zaugg invece è il gregario scelto di Vincenzo Nibali. Alla Vuelta lo scorta fino a pochi Km dall'arrivo. Poi Mosquera piazza uno scatto e Zaugg, ormai esausto, lascia tutto nelle mani del suo capitano.
Ma Oliver è un ragazzo semplice, di cuore e non potendo stare dietro ai due fenomeni e non riuscendo a correre con il pensiero del suo compagno di squadra in lotta per una Vuelta storica si ferma davanti ad un grande schermo a vedere l'arrivo. Si ferma e tifa per il suo capitano. Quando Vincenzo Nibali taglia il traguardo vincendo di fatto il giro di Spagna, Zaugg risale in sella alla bici e finisce la tappa.
Cadel Evans è il Ridge Forrester della bicicletta.

Campione del mondo 2009 partecipa a tutti i grandi giri. E' ovunque.
Lo riconosci perché pedala sempre con la stessa faccia. Leggermente piegata di lato.
Non ha una squadra. Corre praticamente da solo.
Il suo volto è una bestemmia non detta. Quando Ivan Basso sul Monte Zoncolan stacca tutti lui è l'ultimo a mollare. Non puoi non amare uno che lotta in quel modo. Non puoi fare finta di niente mentre le gambe gli diventano di marmo, mentre si contorce in una pedalata che non sembra neanche umana da quanto è scomposta. C'è solo cuore in sella a quella bicicletta.
Corre mezzo Tour de France con un gomito fratturato. Giusto per non farsi mancare niente.
Mi sarebbe piaciuto anche raccontarvi di quella volta in cui Chiappucci nel 1992 restò in fuga solitaria per 7 ore e 45 minuti staccando Bugno ed Indurain e andando a vincere a Sestriére una delle più belle tappe del Tour de France di sempre, ma io ero poco più di un pischello e ancora non avevo compreso la bellezza di questo sport.
Cigno
25 marzo 2010
Go Longboard
Amo questo video, un po' per la musica, un po' perché amo gli sport su tavola, un po' per l'atmosfera.
Si ho 31 anni e me ne comprerei comunque uno subito.
Saluti
Cigno
Si ho 31 anni e me ne comprerei comunque uno subito.
Saluti
Cigno
11 dicembre 2009
Scatto Fisso - Aggiornamenti
A che punto sono?
- Ho smontato la bicicletta: non è stato facile. Il problema principale è stata la forcella ed il movimento centrale. Vi consiglio di comprare uno di quei Kit appositi con tutte le chiavi necessarie (chiave da 32, chiave da 36, estrattore...). Se la forcella è particolarmente ostica da svitare armatevi di Svitol e morsa.
- Ho sverniciato il telaio: qui vi servono poche cose. Sverniciatore (meglio Gel), spatola di ferro, occhiali di protezione e mascherina. Altra dote fondamentale è la pazienza. E' un lavoro lunghissimo ed estremamente faticoso ma vi regalerà grandissime soddisfazioni. Se non avete voglia di sverniciare a mano l'alternativa è il carrozziere. Meglio trovare qualcuno che abbia l'attrezzatura per Sabbiare (Sabbia e acqua è la cosa migliore). La sabbiatura di un telaio dovrebbe costare intorno ai 20/40 euro a seconda della quantità di sabbia utilizzata. Ecco il risultato:

Userò il trapano per le rifiniture ma il grosso del lavoro è fatto.
Saluti.
Cigno
- Ho smontato la bicicletta: non è stato facile. Il problema principale è stata la forcella ed il movimento centrale. Vi consiglio di comprare uno di quei Kit appositi con tutte le chiavi necessarie (chiave da 32, chiave da 36, estrattore...). Se la forcella è particolarmente ostica da svitare armatevi di Svitol e morsa.
- Ho sverniciato il telaio: qui vi servono poche cose. Sverniciatore (meglio Gel), spatola di ferro, occhiali di protezione e mascherina. Altra dote fondamentale è la pazienza. E' un lavoro lunghissimo ed estremamente faticoso ma vi regalerà grandissime soddisfazioni. Se non avete voglia di sverniciare a mano l'alternativa è il carrozziere. Meglio trovare qualcuno che abbia l'attrezzatura per Sabbiare (Sabbia e acqua è la cosa migliore). La sabbiatura di un telaio dovrebbe costare intorno ai 20/40 euro a seconda della quantità di sabbia utilizzata. Ecco il risultato:

Userò il trapano per le rifiniture ma il grosso del lavoro è fatto.
Saluti.
Cigno
5 novembre 2009
Scatto Fisso - Il telaio
Dopo qualche settimana di ricerca ho trovato il telaio della mia futura bicicletta a scatto fisso.
Si tratta di un telaio Bottecchia degli anni 70 dal colore terribile. Eccolo...

La prima parte del lavoro sarà spogliarlo di tutto per poi sverniciarlo e riverniciarlo a nuovo.
Non vedo l'ora di cominciare.
Saluti
Cigno
Si tratta di un telaio Bottecchia degli anni 70 dal colore terribile. Eccolo...

La prima parte del lavoro sarà spogliarlo di tutto per poi sverniciarlo e riverniciarlo a nuovo.
Non vedo l'ora di cominciare.
Saluti
Cigno
22 ottobre 2009
Scatto fisso - Primi intoppi
Lo splendido telaio che avevo trovato ha una crepa. Se ne e' accorto il meccanico mentro lo puliva prima di darmelo. Ora ne devo trovare un altro.
Trovare un telaio adatto a pochi soldi non e' facile.
Il requisito principale sono i forcellini posteriori orizzontali:

Questi forcellini permettono di regolare perfettamente la tensione della catena, cosa che con altri tipi di forcellini risulta difficile se non impossibile.
Una buona alternativa possono essere forcellini in questo stile:

In questo caso l'allineamento della catena risulta più ostico ma questo è un problema che affronterò solo quando mi sarò procurato un telaio adatto.
Non è che ve ne avanza uno in scantinato?
Cigno
Trovare un telaio adatto a pochi soldi non e' facile.
Il requisito principale sono i forcellini posteriori orizzontali:

Questi forcellini permettono di regolare perfettamente la tensione della catena, cosa che con altri tipi di forcellini risulta difficile se non impossibile.
Una buona alternativa possono essere forcellini in questo stile:

In questo caso l'allineamento della catena risulta più ostico ma questo è un problema che affronterò solo quando mi sarò procurato un telaio adatto.
Non è che ve ne avanza uno in scantinato?
Cigno
18 maggio 2009
La musica che mi segue
Un amico mi gira questo video:
"Life is Complicated. Sport is Simple"
Semplice, efficace. Una di quelle cose che ti fa venir voglia di prendere la bici e pedalare. Bella anche la versione con lo Skate.
Scopro il programma di Radio Due Amnesia condotto da Matteo Caccia.
L'incipit della trasmissione recita così:
"Mi chiamo Matteo Caccia, ho 33 anni. Non so se qualcuno si ricorda di me. lo no. Esattamente un anno fa sono stato colpito da un un'amnesia retrograda globale. Praticamente la mia memoria si è cancellata. Da un momento all'altro non sapevo più chi ero, dov'ero e perché ero lì. Da quel giorno per me ogni volta è la prima volta."
La storia probabilmente non è vera. Ci sono interi blog che si interrogano sulla questione con date, riferimenti, indagini...
Io penso semplicemente che non abbia molta importanza. La trasmissione è bella e da poco ne è stato fatto anche un libro che presto comprerò. Per scaricarvi i Podcast andate qui.
Mi imbatto per sbaglio in questo video. Non ricordo bene come a dire il vero.
Forse un amico.
Cosa hanno in comune tutte queste cose?
In ognuna è presente la musica del quartetto islandese delle Amiina.
Il pezzo in questione è Rugla, che nella mia testa vuol dire rugiada.
Così, convinto che fosse una sorta di segnale, ho pensato di prendere il loro disco "Kurr".
Se vi piacciono le atmosfere luminose e delicate, suoni rarefatti e dolci ninna-nanne questo è il disco che fa per voi.
Saluti
Cigno
"Life is Complicated. Sport is Simple"
Semplice, efficace. Una di quelle cose che ti fa venir voglia di prendere la bici e pedalare. Bella anche la versione con lo Skate.
Scopro il programma di Radio Due Amnesia condotto da Matteo Caccia.
L'incipit della trasmissione recita così:
"Mi chiamo Matteo Caccia, ho 33 anni. Non so se qualcuno si ricorda di me. lo no. Esattamente un anno fa sono stato colpito da un un'amnesia retrograda globale. Praticamente la mia memoria si è cancellata. Da un momento all'altro non sapevo più chi ero, dov'ero e perché ero lì. Da quel giorno per me ogni volta è la prima volta."
La storia probabilmente non è vera. Ci sono interi blog che si interrogano sulla questione con date, riferimenti, indagini...
Io penso semplicemente che non abbia molta importanza. La trasmissione è bella e da poco ne è stato fatto anche un libro che presto comprerò. Per scaricarvi i Podcast andate qui.
Mi imbatto per sbaglio in questo video. Non ricordo bene come a dire il vero.
Forse un amico.
Cosa hanno in comune tutte queste cose?
In ognuna è presente la musica del quartetto islandese delle Amiina.
Il pezzo in questione è Rugla, che nella mia testa vuol dire rugiada.
Così, convinto che fosse una sorta di segnale, ho pensato di prendere il loro disco "Kurr".
Se vi piacciono le atmosfere luminose e delicate, suoni rarefatti e dolci ninna-nanne questo è il disco che fa per voi.
Saluti
Cigno
12 maggio 2009
PolaLance
Sono di fronte al Bus della Astana.
Dentro al bus c'è Lance Armstrong.
C'è un sacco di gente ed ho con me la mia Polaroid.
Prendo il mio Blackberry e aggiorno il mio stato:
@lancearmstrong hey lance I'm in front of your bus with a polaroid...my goal is a pic of you signed ;-)
Pochi minuti e Lance scende dal Bus, si guarda intorno e mi vede con la Polaroid in mano pronto a scattare, si avvicina e mi dice:
"sei tu il ragazzo della polaroid?"
Scatto la foto, gliela porgo e lui la firma.
Non ci posso credere.
E' un sogno.
Incredibile.
Firma qualche autografo e poi salta in sella alla bici numero 21, una edizione speciale fatta appositamente per il Giro d'Italia e se ne va alla partenza.
Incredibile.
Saluti.
Cigno
P.s. non ci avrete mica creduto vero? Però la Polaroid l'ho scattata davvero.
Dentro al bus c'è Lance Armstrong.
C'è un sacco di gente ed ho con me la mia Polaroid.
Prendo il mio Blackberry e aggiorno il mio stato:
@lancearmstrong hey lance I'm in front of your bus with a polaroid...my goal is a pic of you signed ;-)
Pochi minuti e Lance scende dal Bus, si guarda intorno e mi vede con la Polaroid in mano pronto a scattare, si avvicina e mi dice:
"sei tu il ragazzo della polaroid?"
Scatto la foto, gliela porgo e lui la firma.
Non ci posso credere.
E' un sogno.
Incredibile.
Firma qualche autografo e poi salta in sella alla bici numero 21, una edizione speciale fatta appositamente per il Giro d'Italia e se ne va alla partenza.
Incredibile.
Saluti.
Cigno
P.s. non ci avrete mica creduto vero? Però la Polaroid l'ho scattata davvero.
16 luglio 2007
Corri, corri , corri...
E' inutile che vi dica chi sia Oscar Pistorius. Ne hanno parlato tutti questi giorni.
Ho rivisto la gara su YouTube proprio questa mattina con un commento che definire imbarazzante è fargli un complimento...
La questione è: può questo ragazzo correre con i normodotati?
Io a questo non so dare una vera risposta ma una cosa la posso dire senza ombra di dubbio.
Quando sento nella stessa frase il nome di questo meraviglioso atleta e la parola "avvantaggiato" mi vengono i brividi. Non capisco davvero come si possa considerare un ragazzo a cui hanno amputato parte degli arti inferiori quando aveva un anno, un ragazzo "avvantaggiato".
Provo solo a pensare alla difficicoltà di adattamento alle protesi, alla totale assenza di sensibilità sulla pista, alle difficoltà in curva, ai problemi in partenza e a quanto deve lavorare il suo corpo per compensare la mancanza degli arti mancanti.
E' vero, forse non dovrebbe gareggiare con i normodotati ma finitela di chiamarlo "un atleta avvantaggiato".
Saluti.
Cigno
Ho rivisto la gara su YouTube proprio questa mattina con un commento che definire imbarazzante è fargli un complimento...
La questione è: può questo ragazzo correre con i normodotati?
Io a questo non so dare una vera risposta ma una cosa la posso dire senza ombra di dubbio.
Quando sento nella stessa frase il nome di questo meraviglioso atleta e la parola "avvantaggiato" mi vengono i brividi. Non capisco davvero come si possa considerare un ragazzo a cui hanno amputato parte degli arti inferiori quando aveva un anno, un ragazzo "avvantaggiato".
Provo solo a pensare alla difficicoltà di adattamento alle protesi, alla totale assenza di sensibilità sulla pista, alle difficoltà in curva, ai problemi in partenza e a quanto deve lavorare il suo corpo per compensare la mancanza degli arti mancanti.
E' vero, forse non dovrebbe gareggiare con i normodotati ma finitela di chiamarlo "un atleta avvantaggiato".
Saluti.
Cigno
19 giugno 2007
Un mercoledì da leoni

Ho un debole per il surf e proprio questa sera Italia7Gold ha pensato di farmi un regalo.
Alle 21.05 trasmettono "Un mercoledì da Leoni".
Un film di John Milius che racconta la storia di tre amici, Jack, Matt e Leroy, accoumunati da una grande passione per il surf. Il tempo passa, la vita li divide, ma la loro amicizia, ormai quasi esaurita, li porta a cavalcare insieme un'ultima imponente mareggiata. Ambientato negli della guerra del Vietnam, la morte di Kennedy e lo scandalo WaterGate è un meraviglioso ritratto dei giovani di quegli anni.
Non potete perderlo.
Saluti
Cigno
p.s. ma un MERCOLEDI' da leoni lo trasmettono di MARTEDI'?
18 giugno 2007
co rivo rivo...
Non so se vi ricordate questo post.
Insieme ad altri 4000 ciclisti ieri mi sono cimentato nel percorso corto della Granfondo Campagnolo.
Mi ero promesso di:
- finire il percorso
- fare le salite senza mai fermarmi
- non arrivare ultimo
Il mio sponsor sarà felice di sapere che ho centrato tutti gli obbiettivi e che in classifica generale mi sono classificato prima di altri 100 ciclisti su 650.
105 km di fatica ma anche di grandi emozioni. A partire dalla partenza, tutti in gruppo, con lo speaker che ti incita e urla come un matto e la gente che ti saluta come se fossi un ciclista professionista.
Alla partenza siamo io, Cecchi, Mario e Lele. Lo squadrone della morte...

Partiamo alle 6.45 verso Castello Tesino. I primi 40 km di pianura sono tutto un sali e scendi e li facciamo tutti insieme...poi arriva la salita. Mario e Lele se ne vanno ed io e Cecchi risparmiamo le forze. La salita è lunga (11 km) ma si pedala. Qui viene fatta la prima selezione. Si vede chi ha gambe per spingere. Potremmo osare un pochino e cercare di fare un buon tempo ma Cecchi continua a ripetermi "risparmia le forze" ed io di Cecchi mi fido.
Arriviamo a Castello Tesino quasi in tempo anche per fare il percorso lungo e ci concediamo un piccolo riposo.

Scopro solo oggi che a causa di problemi tra l'organizzazione della granfondo e il comune di Castello Tesino gli abitanti del luogo hanno cosparso la strada con ben 400 chiodi. A queste persone auguro le cose peggiori che si possano immaginare.
Fortunatamente la granfondo 2008 non passerà più per questo comune di trogloditi.
Mangio una banana, bevo litri di acqua e sali e si riparte.
Una serie di sali e scendi ci portano verso l'inizio della salita più dura, quella che porta a Croce D'Aune. 12 km impegnativi, soprattutto perchè ne hai già 70 sulle gambe...
Cecchi allunga. Gli sto dietro qualche Km e poi lo perdo.
Arriva la parte più dura.
E' dura perchè sono da solo, fa caldissimo e le pendenze si fanno impegnative.
Sono stanchissimo ma è anche la parte più emozionante della gara. La gente ti incita dal ciglio della strada, qualcuno ti spinge sui tornanti, gli altri ciclisti ti dicono di non mollare...
E' qui che penso che il ciclismo sia una sport splendido.
Siamo tutti li a faticare, ognuno in base alle proprie possibilità ma tutti insieme.
I cartelli a bordo strada scandiscono i km che mancano alla fine della salita.
Dal basso vedi la chiesa di Croce D'aune che per quanto pedali è sempre li.
Ti viene il dubbio che qualcuno la sposti mentre sei distratto.

Quando arrivo su sono così contento che faccio pure un piccolo scatto come per dire "guarda che ne ho ancora di benzina"...
Mia moglie è li che mi aspetta con la piccola Emma.
Mi butto in discesa tutto contento convinto che le salite siano ormai finite. Trovo Mario che mi doppia (lui fa il percorso medio di 122 km) tutto euforico...
All'entrata di Feltre la sorpresa: Deviazione direzione Le Pren.
2,3 km di salita con pendenze anche al 15%.
Psicologicamente è una mazzata e fisicamente sono davvero stanco. Faccio una fatica bestiale. La gente mi urla "dai che te si rivà!! Non mollare!!". Ad uno chiedo di tirarmi una secchiata d'acqua. Uno sforzo incredibile ma alla fine arrivo in cima e finalmente si va a Feltre.
Ultimi km e come se non bastasse....arrivo in salita. Su un cartello posto 10 metri prima dell'arrivo c'è scritto "per oggi basta salite".
Quando taglio il traguardo sono davvero felice.

Festeggio con Cecchi e Mario che sono già arrivati, Lele arriva poco dopo (anche lui ha fatto il percorso medio) in preda ai crampi.
Poi via tutti a mangiare e festeggiare.
Sono davvero contento.
Cigno
Insieme ad altri 4000 ciclisti ieri mi sono cimentato nel percorso corto della Granfondo Campagnolo.
Mi ero promesso di:
- finire il percorso
- fare le salite senza mai fermarmi
- non arrivare ultimo
Il mio sponsor sarà felice di sapere che ho centrato tutti gli obbiettivi e che in classifica generale mi sono classificato prima di altri 100 ciclisti su 650.
105 km di fatica ma anche di grandi emozioni. A partire dalla partenza, tutti in gruppo, con lo speaker che ti incita e urla come un matto e la gente che ti saluta come se fossi un ciclista professionista.
Alla partenza siamo io, Cecchi, Mario e Lele. Lo squadrone della morte...
Partiamo alle 6.45 verso Castello Tesino. I primi 40 km di pianura sono tutto un sali e scendi e li facciamo tutti insieme...poi arriva la salita. Mario e Lele se ne vanno ed io e Cecchi risparmiamo le forze. La salita è lunga (11 km) ma si pedala. Qui viene fatta la prima selezione. Si vede chi ha gambe per spingere. Potremmo osare un pochino e cercare di fare un buon tempo ma Cecchi continua a ripetermi "risparmia le forze" ed io di Cecchi mi fido.
Arriviamo a Castello Tesino quasi in tempo anche per fare il percorso lungo e ci concediamo un piccolo riposo.

Scopro solo oggi che a causa di problemi tra l'organizzazione della granfondo e il comune di Castello Tesino gli abitanti del luogo hanno cosparso la strada con ben 400 chiodi. A queste persone auguro le cose peggiori che si possano immaginare.
Fortunatamente la granfondo 2008 non passerà più per questo comune di trogloditi.
Mangio una banana, bevo litri di acqua e sali e si riparte.
Una serie di sali e scendi ci portano verso l'inizio della salita più dura, quella che porta a Croce D'Aune. 12 km impegnativi, soprattutto perchè ne hai già 70 sulle gambe...
Cecchi allunga. Gli sto dietro qualche Km e poi lo perdo.
Arriva la parte più dura.
E' dura perchè sono da solo, fa caldissimo e le pendenze si fanno impegnative.
Sono stanchissimo ma è anche la parte più emozionante della gara. La gente ti incita dal ciglio della strada, qualcuno ti spinge sui tornanti, gli altri ciclisti ti dicono di non mollare...
E' qui che penso che il ciclismo sia una sport splendido.
Siamo tutti li a faticare, ognuno in base alle proprie possibilità ma tutti insieme.
I cartelli a bordo strada scandiscono i km che mancano alla fine della salita.
Dal basso vedi la chiesa di Croce D'aune che per quanto pedali è sempre li.
Ti viene il dubbio che qualcuno la sposti mentre sei distratto.

Quando arrivo su sono così contento che faccio pure un piccolo scatto come per dire "guarda che ne ho ancora di benzina"...
Mia moglie è li che mi aspetta con la piccola Emma.
Mi butto in discesa tutto contento convinto che le salite siano ormai finite. Trovo Mario che mi doppia (lui fa il percorso medio di 122 km) tutto euforico...
All'entrata di Feltre la sorpresa: Deviazione direzione Le Pren.
2,3 km di salita con pendenze anche al 15%.
Psicologicamente è una mazzata e fisicamente sono davvero stanco. Faccio una fatica bestiale. La gente mi urla "dai che te si rivà!! Non mollare!!". Ad uno chiedo di tirarmi una secchiata d'acqua. Uno sforzo incredibile ma alla fine arrivo in cima e finalmente si va a Feltre.
Ultimi km e come se non bastasse....arrivo in salita. Su un cartello posto 10 metri prima dell'arrivo c'è scritto "per oggi basta salite".
Quando taglio il traguardo sono davvero felice.
Festeggio con Cecchi e Mario che sono già arrivati, Lele arriva poco dopo (anche lui ha fatto il percorso medio) in preda ai crampi.
Poi via tutti a mangiare e festeggiare.
Sono davvero contento.
Cigno
11 giugno 2007
essere campioni...
Non seguo la Formula1 da anni ormai. E' diventata di una noia mortale e l'ultimo sorpasso degno di tale nome che mi viene in mente è questo...
Ieri Lewis Hamilton ha vinto il G.P. del Canada.
Se lo aspettavano tutti che prima o poi questo ragazzino di 22 anni vincesse la sua prima gara di Formula1. Quello che non tutti si aspettavano è stata la maturità (umanità) dimostrata una volta sceso dalla macchina.
Immaginatevi la sua gioia a fine gara. Immaginatevi una folla di persone che lo aspettano per festeggiarlo. La scuderia, il pubblico...il padre che piange di gioia.
Scende dalla sua auto e cosa fa?
Va a chiedere come sta Kubica, e se è il caso di festeggiare visto il brutto incidente avvenuto poche ore prima al povero pilota polacco.
bravo. Gesti come questi sono sempre più rari...anche nella vita di tutti i giorni.
Un saluto.
Cigno
Ieri Lewis Hamilton ha vinto il G.P. del Canada.
Se lo aspettavano tutti che prima o poi questo ragazzino di 22 anni vincesse la sua prima gara di Formula1. Quello che non tutti si aspettavano è stata la maturità (umanità) dimostrata una volta sceso dalla macchina.
Immaginatevi la sua gioia a fine gara. Immaginatevi una folla di persone che lo aspettano per festeggiarlo. La scuderia, il pubblico...il padre che piange di gioia.
Scende dalla sua auto e cosa fa?
Va a chiedere come sta Kubica, e se è il caso di festeggiare visto il brutto incidente avvenuto poche ore prima al povero pilota polacco.
bravo. Gesti come questi sono sempre più rari...anche nella vita di tutti i giorni.
Un saluto.
Cigno
17 maggio 2007
Ho già i crampi....
Ne la vita pubblica, come nel rugby, ghe xe momenti tragici e altri, peggio ancora, seri: in quei momenti, trovar la forsa per xogar! In campo!

Cigno, bicicletta e gara sono tre parole che pensavo non avrei mai pronunciato nela stessa frase in vita mia.
Invece mi sono iscritto, insieme ai miei cari amici, Mario, Lele e Cecchi alla Granfondo Campagnolo. Anzi alla GRANFONDO INTERNAZIONALE CAMPAGNOLO. Mica cazzi...
Mai in vita mia avrei pensato di percorrere, in giornata, 95 km con due salite che solo a vederle mi vengono i brividi...

Mamma mia...
Magari se mi fate bere vado su più forte no?

Come mai sento spingere?
Cigno

Cigno, bicicletta e gara sono tre parole che pensavo non avrei mai pronunciato nela stessa frase in vita mia.
Invece mi sono iscritto, insieme ai miei cari amici, Mario, Lele e Cecchi alla Granfondo Campagnolo. Anzi alla GRANFONDO INTERNAZIONALE CAMPAGNOLO. Mica cazzi...
Mai in vita mia avrei pensato di percorrere, in giornata, 95 km con due salite che solo a vederle mi vengono i brividi...
Mamma mia...
Magari se mi fate bere vado su più forte no?

Come mai sento spingere?
Cigno
19 febbraio 2007
Mister entro? Tocca a me?
Dhorasso è un calciatore francese che ha partecipato agli ultimi mondiali di calcio in Germania.
Quando il povero giocatore si è reso conto che avrebbe giocato pochissimi minuti ha pensato bene di comprarsi un Super-8 e riprendere tutta la manifestazione da una prospettiva diversa: quella del panchinaro.
Dhorasoo, infatti, dopo essersi fatto tutto il girone di qualificazione da titolare, si è accontentato di ben 16 minuti di gioco totali.
Al suo posto uno dei giocatori più brutti (sotto tutti i punti di vista), di tutto il mondiale, Frank Ribery.
Ma il film com'è?
Ha ricevuto critiche positive in Francia, dove ha vinto un premio al Festival di Belfort, e a Berlino.
Dhorasso invece è stato licenziato dal Paris St. Germain per motivi disciplinari e per ora è rimasto senza una squadra in cui giocare...
Insomma non credo che in Francesi l'abbiano presa troppo bene.
Ecco il trailer...
Un saluto a tutti.
Cigno
Quando il povero giocatore si è reso conto che avrebbe giocato pochissimi minuti ha pensato bene di comprarsi un Super-8 e riprendere tutta la manifestazione da una prospettiva diversa: quella del panchinaro.
Dhorasoo, infatti, dopo essersi fatto tutto il girone di qualificazione da titolare, si è accontentato di ben 16 minuti di gioco totali.
Al suo posto uno dei giocatori più brutti (sotto tutti i punti di vista), di tutto il mondiale, Frank Ribery.
Ma il film com'è?
Ha ricevuto critiche positive in Francia, dove ha vinto un premio al Festival di Belfort, e a Berlino.
Dhorasso invece è stato licenziato dal Paris St. Germain per motivi disciplinari e per ora è rimasto senza una squadra in cui giocare...
Insomma non credo che in Francesi l'abbiano presa troppo bene.
Ecco il trailer...
Un saluto a tutti.
Cigno
22 agosto 2006
Voglio essere il primo surfista con la panza...
Io amo gli sport su tavola. C'è poco da fare...appena vedo qualcosa andare su 4 ruote per strada, o una tavola scivolare sulla neve o sull'acqua me ne innamoro.
Ho praticato skateboard molti anni quando ancora gli X-games li vinceva Ed Templeton. Adesso è un fotografo di fama mondiale e continua a praticare questo meraviglioso sport.
Ora pratico snowboard e a breve, grazie al regalo di un caro amico, proverò a cimentarmi nel Longboard Skate.
La mia fissa rimane comunque il Surf. L'ho provato negli Stati Uniti e me ne sono innamorato. Così ho cercato di praticarlo in tutti i posti in cui sono stato in ferie: Sardegna, Puglia, Marocco...e a settembre in Nuova Zelanda.
Tutto nasce dal fatto che io sono un fighetto e questo è lo sport da fighetti per eccellenza e quindi ha subito attirato la mia attenzione.
Ci sono però una serie di persone che rendono il surf e altri sport su tavola unici nel loro genere...
Bethany Hamilton ha circa 16 anni ed è una surfista.
Nel 2003 ha perso un braccio dopo essere stata attaccata da uno squalo.
Volete sapere cosa fa adesso? Continua a praticare il Surf.
C'è Marco Siffredi e la sua magic line. Sarebbe meglio dire c'era...una mattina si è svegliato e ha deciso di scalare l'Everest per poi scendere con lo snowboard.
Teammate Olivier Besson attraverso un telescopio, dal campo base avanzato della spedizione, è stato l'ultimo a vederlo scendere. Pare che dopo un salto impossibile sia letteralmente scomparso.
Credo che tutte le passioni dovrebbero essere vissute con questa intensità.
Cigno
Ho praticato skateboard molti anni quando ancora gli X-games li vinceva Ed Templeton. Adesso è un fotografo di fama mondiale e continua a praticare questo meraviglioso sport.
Ora pratico snowboard e a breve, grazie al regalo di un caro amico, proverò a cimentarmi nel Longboard Skate.
La mia fissa rimane comunque il Surf. L'ho provato negli Stati Uniti e me ne sono innamorato. Così ho cercato di praticarlo in tutti i posti in cui sono stato in ferie: Sardegna, Puglia, Marocco...e a settembre in Nuova Zelanda.
Tutto nasce dal fatto che io sono un fighetto e questo è lo sport da fighetti per eccellenza e quindi ha subito attirato la mia attenzione.
Ci sono però una serie di persone che rendono il surf e altri sport su tavola unici nel loro genere...
Bethany Hamilton ha circa 16 anni ed è una surfista.
Nel 2003 ha perso un braccio dopo essere stata attaccata da uno squalo.
Volete sapere cosa fa adesso? Continua a praticare il Surf.
C'è Marco Siffredi e la sua magic line. Sarebbe meglio dire c'era...una mattina si è svegliato e ha deciso di scalare l'Everest per poi scendere con lo snowboard.
Teammate Olivier Besson attraverso un telescopio, dal campo base avanzato della spedizione, è stato l'ultimo a vederlo scendere. Pare che dopo un salto impossibile sia letteralmente scomparso.
Credo che tutte le passioni dovrebbero essere vissute con questa intensità.
Cigno
20 giugno 2006
I mondiali in streaming? se po fà....

All'inizio ero scettico ma poi mi sono ricreduto.
E' vero, è possibile vedere i mondiali di calcio di Germania 2006 in streaming su internet.
Come? E' facilissimo.
Tutto quello di cui avete bisogno è:
1) una connessione internet decente
2) TVUPlayer
3) un pochina di pazienza
Installate il programma, next, next, next, accept, next, next, ok.
Vi collegate al network con il database delle tv.
Selezionate ESPN2 e il gioco è fatto.
Diciamo che guardare le partite sul pc di casa non è la stessa cosa che guardarle in TV, disteso sul divano, birra moretti, rutto libero, commenti tennici a caso e magari con un paio di amici ma se vi accontentate...
Cigno
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