30 ottobre 2007

Film della settimana - la rubrica che, giuro, non esiste.

A History of Violence
Un Cronenberg che non si capisce quanto voglia essere violento e quanto si trattenga. Ricordo una discussione accesa tra i miei amici riguardo questo film, io non l'avevo ancora visto. Il film m'è piaciuto, nulla di stratosferico, ottima la regia, ma non riesco a pensare che si possa montarci su una discussione.

Paris Je T'aime
S'addice a me. Film sconosciuto in Italia, pubblicato nel resto del mondo. E' per questo che l'ho visto in francese sottotitolato in inglese. Si tratta di cortometraggi girati da registi più o meno famosi, tra cui noto un Gus Van Sant, fratelli Coen, Craven... tra gli attori si possono trovare un Elijah Wood, un Castellitto, Nick Nolte e, a sorpresa, il mio amore Natalie Portman. Il tema è "Parigi ti amo", le location sono i quartieri di Parigi, così vividi che mi par di riviverli esattamente come li ricordo. Molti episodi però non sono un granché, magnifico quello con il mito Buscemi.

Capote
Biografia thriller sul famoso (?) scrittore. Truman è doppiato da cani, vabbé che è gay e bisogna far capire che è gay ma così sembra solo un'etero che imita un gay. La risata eccessiva e brutta però mi piace, bravo il doppiatore.

zage

28 ottobre 2007

Allan Bay go home.

Recentemente mio fratello m'ha fatto conoscere Jamie Oliver.

Lui è un inglese, 5 anni più di me, cucina con le mani ed è un Tipo. Talmente Tipo che nella foto si presenta con una Topa. Bastardo.

Mi sono procurato la prima serie di Jamie At Home. Una mezzoretta di programma trasmessa da Sky che mi piace anche già solo dalla regia, dai colori, dalle inquadrature, dalla musica e dalla postpoduzione. Ehm.

Il bello di Jamie è che non ti propina quelle ricette dove servono gli introvabili tuberi viola della Patagonia ma si accontenta degli ingredienti più comuni, facilmente trovabili nel nostro frigorifero. Inoltre non ci sbatte addosso tutte quelle menate delle dosi precise, come se davvero i cuochi avessero sperimentato che la loro ricetta non funziona se metti 5 grammi di sale in meno.

Jamie è tatto, se strizza un limone innonda col succo i palmi, se gli servono dei pezzi di mozzarella ne rompe una con le dita. Jamie è anche udito, il rumore sordo dei piselli che cadono nella ciotola, lo sciabordio goloso di un insalata che si condisce nel suo olio. Jamie è colore, il verde di una pastella di erbe macinate, il giallino di una patata bollita che rotola tra rossi pomodorini.

Jamie Oliver è una filosofia.

L'ho capito quando subito dopo aver visto la prima puntata mi sono messo a suonare. Spontaneamente trattavo la musica come un uomo primitivo che lavora la terra, godevo della corda vibrante, dello scricchiolìo dell'attacco del plettro, gargarizzavo le parole e guardavo l'aria colorata che usciva dalla cassa risonante.

Poi mi sono preparato una cena. Pesantissima. Ho fatto un'insalata di tonno. Ma ho messo troppa roba. Tipo: tonno, mozzarella, patate, olio, sale, pepe, limone, basilico, origano, capperi, olive, cipolline, maionese e un cetriolo.

Non in questa ma nella mia prossima vita sarò un cuoco e anch'io apparirò con le Tope nelle foto.

zage

27 ottobre 2007

Carpe diem, idiota.

Ho seguito Brezsny: "deludere le aspettative di tutti" e "trasgressione lirica".

Ieri ero convinto che fosse giovedì, ma davvero. Non c'ho creduto fino alla mezzanotte.

Ho anche la sensazione che domenica scorsa fosse ieri, e di avere vent'anni.

Per non parlare della breve performance che avremmo dovuto eseguire all'inaugurazione dei Carichi Sospesi questa domenica. E invece era ieri. Che era venerdì (ma, come dicevo, per me era giovedì).

-- flashback

ragazzo-zage: Hey! Sai che suonerò qui all'inaugurazione domenica?
ragazzo-luciano: Anch'io. Però io sono venerdì.
ragazzo-zage: Strano. Una lunga inaugurazione. Mi ordinerò un altro Chinotto.

-- fine flashback

L'ho scoperto troppo tardi purtroppo che ieri, venerdì, era la mia domenica. L'ho scoperto mentre tentavo di far roteare una matita con una mano, passatempo cinese (confermo che fa passare il tempo davvero), e mentre Giorgio Bozzo mi incitava a far mente locale su che diavolo di futuro voglio che il nostro progetto abbia.

Mi dispiace. Avevamo voglia di provare un paio di pezzi inediti davanti a un pubblico.

Pensare che il ritornello di uno dei due intonava "Domani scoprirai che il tempo imbroglia", mi riferivo ad altri e invece parlavo a me.

zage

22 ottobre 2007

Muproject sostiene gli Amari.

Sarà perché Pasta alle nostre richieste su che strumenti usava sul palco ha risposto molto gentilmente.

Sarà che "Pasta" fa molto "Boosta" ma senza il palo nel culo.

Sarà che mi piace come facendo largo uso di buon rap trovino anche il modo di prenderlo in giro.

Sarà che trovo che abbiano scritto pezzi molto belli tipo Campo Minato, che mi ha accompagnato un inverno fa.

Per dire che mi piace moltissimo il loro ultimo singolo, "Le gite fuori porta" ascoltabile sul loro myspace (consiglio l'ascolto con delle buone casse).

Perché io odio le gite fuori porta/io vengo da te per litigare.

zage

21 ottobre 2007

Film della settimana - la rubrica che non esiste.

Questa settimana ho rivisto un po' di cose già viste e ho avuto pure il tempo per qualche filmetto di quelli catastrofici in TV, quei b-movie che ti fan sentire bene tanto ti svuotano la testa. Forse sto lavorando troppo, forse sto cogitando. Lasciatemi pensare.

The Constant Gardner

Un lungo film, lui con la faccia da buono, lei quasi carina (nata 9 precisi anni prima di me). Una roba tipo Insider o Erin Broncowich, insomma una persona sola contro il sistema. Qui siamo in Africa, contro le case farmaceutiche che speculano sui malati di AIDS, sì insomma la storia non è proprio così ma è per darvi un'idea. C'è anche una storia d'amore sotto interessante e non banale che mi lascia un po' tristezza, e la sento ancora addosso proprio in questo istante.

The Following
Il primo film del mio mito Christopher Nolan: Memento, Insomnia, Batman Begins, The Prestige (cioè, capito?), tutti film basati su questioni di identità della persona, tema presente anche in questo film. Noir recitato male, con montaggio cut-up, 16mm in bianco e nero, e si riesce pure a sentire il rumore della cinepresa (be' io l'ho guardato in lingua originale)... Low budget come dovrei girare io: riprendendo solo il sabato quando gli amici erano liberi, Nolan ci ha messo un anno. Però che soddisfazione.

I soliti sospetti

Un noir che dovevo vedere, anche perché la volta prima ho dormito per tutto il tempo. Questa volta invece ho dormito solo nella parte centrale. Sì insomma non m'ha entusiasmato, anche se la trama è di quelle che piacciono a me, e Kevin Spacey ci piace.

Mi stanno finendo i film da vedere. Se avete qualche consiglio non esitate. Magari col consiglio metteteci pure una combinazione di ingredienti per una pizza da ordinare.


zage

Il megliò di sé.


Arìa, musicà, isolà, polinesìa, tanté, giornì, stupidé, gioié, elettricò, stomacò, realtà (che culo, questa ci sta), magicà, animà.

Forse me ne sono persa qualcuna, dopo un po' ci si abitua e si entra in questa specie di semi-incoscienza liquida e non ti ricordi più dove andava l'accento. Un po' come quando ripeti "forchetta" mille volte e dopo un po' ti sembra un suono senza senso.

zage [zeìg]

Il cacciatore di fotografie.

Sono in mezzo a una ventosa piazzetta di sanpietrini, attorno a me casette medievali di ogni forma che cercano di farsi spazio. Al centro un pozzo coperto, in un angolo pure un albero a cui è stato concesso di crescere. Sono solo e ho una borsa.

La apro. Una macchina fotografica, la macchina dei ricordi. Ah ecco. Devo essere un cacciatore di fotografie.

Improvvisamente una porticina si apre ed esce un tizio dai capelli lunghi che indossa una maglietta a righe bianche e nere, in testa un cappello a tesa larga con un nastro rosso. Sembra finto, ma non lo è proprio. Da una bassa galleria escono due ragazzi, i tre si apostrofano in profondo veneziano.

Ah ok. Sono a Venezia. Cazzo ci faccio qui tutto solo il sabato pomeriggio?

Sono venuto qui con la precisa intenzione di perdermi, ho seguito l'istinto intrufolandomi dietro due amanti che si inoltrano in una calle, ritrovandomi in callette senza uscite, campielli silenziosi, al bordo di un canale, o in passaggi più stretti di un metro.

Ora ho davanti una scelta fra tre calli. Non c'è nessuno in vista, solo tanti vestiti appesi a corde tirate tra le finestre. Sembrano brandelli di fantasmi che stanno a guardarmi scommettendo sulla mia prossima scelta.

Sento un rumore, uno sfiato fortissimo d'aria, lo seguo. All'aria aperta balconi verdi lasciati ad asciugare la vernice. C'è un laboratorio artigianale, un buco artigianale direi.

L'oltrepasso velocemente dando uno sguardo furtivo all'interno. Ok, stanzino piccolo, illuminato da una luce giallina, mille arnesi arrugginiti che ricoprono ogni centimetro delle pareti scrostate, un signore anziano con una pistola ad aria. Un'ottima foto.

Controllo il caricatore, ho un 1600, adatto a quell'illuminazione. Svito il silenziatore (il mio 135mm, perfetto per rubare scatti senza essere visti), e innesto un 35mm per una raffica che inquadri l'intera scena. Punto un angolo buio della strada e controllo l'esposimetro mentre traffico con le ghiere di tempi e diaframmi.

Mi muovo velocemente.

Entro.

Sorrido.

Buongiorno.

Comincio ad alzare l'arma.

Posso fare uno scatto al volo?

Sorrido ancora, capisce le mie intenzioni.

Risponde sì, non attendo altro.

Faccio (il) fuoco.

zage

20 ottobre 2007

I visi che ancora vedo.

Ieri ho ripensato a Parigi. E mi sono venuti in mente degli incontri particolari (oltre a quello con la gendarmerie).

Incontri che ogni viaggiatore perfetto dovrebbe fare.

Può trattarsi di persone con cui parli per dieci minuti, o che magari rivedi a cena il giorno dopo, oppure ancora di semplici sfioramenti, o di persone che guardi da lontano creandoti la tua storia in testa.

Prima di dimenticarne altri affido al blog la mia memoria.

La ragazza allo sportello della RER, che invece di ripeterci il prezzo del biglietto ce lo scrive annoiata su una calcolatrice. Frustrata del cazzo.

La rumena dagli occhi più blu che abbia mai visto, a bordo della RER si appoggia tranquillamente a me, parla ad una Hostess di ritorno da un volo in spagnolo inglese e francese. Ma io guardo gli occhi.

Un'altra hostess di colore di ritorno dall'aeroporto, noto che ha dei problemi alla vista ma nonostante questo le espongo i miei dubbi sul funzionamento delle stazioni dei treni. E' gentilissima, e si fa amicizia e ci racconta che lei è di Boulogne, un quartiere a sud ovest. Poverina non riesce a indicarmi precisamente il punto sulla mappa, e per questo le voglio subito un sacco di bene.

Il signore alla fermata del treno che si avvicina e ci chiede se ci siamo perduti (ok probabilmente avevamo lo sguardo di due criceti sbucati in mezzo a un canile).

La ragazza vestita da francesina, truccata da francesina, coi modi da francesina che al tavolino fuori da una brasserie di montmartre accetta di essere fotografata e si mette in posa come una francesina.

Una giappa che con un gruppo di amici e una telecamera urlano una specie di "italia uno" e fanno le scivolate sulla collina del Sacre Coer. Dopo qualche minuto passa affianco a noi e sorridendo come un fumetto giapponese (e con la voce di un fumetto gipponese) ci dice "Hi-iiiii!" (Ciaooooo).

L'italiana all'interno del negozio di frutta e verdura di Amelie Poulin, "Da quanto vivi qui?", "Da troppo" con accento romano e fugge. Antipatica.

Le due russe che si mettono à la Marilin Monroe, sopra lo sfiato della metropolitana davanti il Moulin Rouge, a ballare e a far svolazzare i capelli. Poi cominciano a strusciarsi per circa mezz'ora. Consiglio vivamente il Boulevard de Clichy col tramonto.

Il gatto al cimitero di Montmarte. Lo seguiamo. Scappa tra le tombe. Ma quasi sembra aspettarci. Lo cerchiamo. Si infila tra i mausolei. Infine lo peschiamo, sopra la tomba di Monsieur ACHAuT.

Un barista piuttosto diffidente all'inizio ma poi gli si parla, si fanno due ciacole, è talmente felice di parlare che si dimentica che ha messo a scaldare i nostri café créme. Dentro un microonde. Latte dappertutto.

Due giappe che si fanno fare una foto con noi due sopra il Point Zero. Una mattonella davanti a Notre Dame, il punto da cui vengono misurate le distanze da Parigi. Le giappe poi rientrano nei loro fumetti.

La ragazza americana, capelli neri occhi azzurri, che continua a mandarmi occhiate in treno. Alla mia fermata, mi alzo, mi guarda, tengo lo sguardo, disegno un "Hi" con le labbra, sorridiamo entrambi e mi risponde.

La guardia giurata alla tomba di Jim Morrison a Pere Lachaise con cui ho scambiato due parole. Ma ne ho già parlato.

Signore con bimba in aereo. Un omone parigino che va a trovare il padre friulano, la bimba si affeziona subito ai miei occhiali.

zage, animale sociale

--
Sarò sincero, non avevo mai scritto un post che parlasse del mio ultimo viaggio. Farlo adesso era troppo tardi, in più avrei avuto troppo da dire. Ho escogitato questo post. Ma era anche un modo per spingervi a viaggiare lasciando perdere i musei e prendendo contatto con la vera Città.

13 ottobre 2007

Film della settimana - la rubrica che non esiste.

Questa settimana ho dormito di più, ne avevo bisogno, adesso ho voglia di un viaggetto però, tipo... Parigi.

The Machinist
C'è un'atmosfera grigia e attraente in questo film girato in una Barcellona abbigliata per assomigliare in tutto e per tutto a Los Angeles. Christian Bale è uno scheletro e il nome del suo personaggio, Trevor Reznik, è stato scelto dallo sceneggiatore che ama i Nine Inch Nails (il gruppo di Trent Reznor) -- la colonna sonora avrebbe dovuto essere scritta da loro.

The Beach
Però anch'io il prossimo viaggio lo voglio fare con tale parigina trentatreenne (vedi foto, ma non guardarla troppo)... Carino il film, bei posti, colonna sonora invadente - ma non spiacevole, notevole la parigina. Ancora un Di Caprio di cui ho già intessuto lodi, qui è bravo ma ci si perde di più a guardare la natura, e se avessero inquadrato la parigina un po' di più avremmo guardato solo lei. Questo film è noto per come la produzione abbia rovinato il posto tirando giù palme e... certo che quella parigina...

Velluto Blu
Ah già ho visto pure questo. Un Linch dell'86, quando non era ancora entrato del tutto nel tunnel delle pippe oniriche (che a me piacciono, ma pippe rimangono). Anche qui non mancano immagini da incubo comunque, devo dire che un po' di paura me l'ha messa.

zage

12 ottobre 2007

Problemi di comunicazione

Dopo qualcosa come 6/7 telefonate approdo finalmente al centro di assistenza Unieuro (in realtà è il centro assistenza Toshiba).

Il portatile di una delle mie colleghe non si accende più e visto che le ho consigliato io dove acquistarlo mi sento in dovere di mandarlo in riparazione il prima possibile.

- Centro assistenza Toshiba buongiorno come posso aiutarla?

Salve, ho un vostro portatile Toshiba in garanzia che non si accende più.
Vorrei mandarlo in riparazione.


- Si certo possiamo fare qualche prova prima?

Certo.

- Inserisca il cd di ripristino e lo accenda

No, guardi proprio non si accende, non parte neanche la ventola, penso sia un problema hardware.


- Quindi non ha i cd di ripristino?

Ce li ho ma non riesco ad accendere il computer.

- mmm...

...

- Ok ma facciamo questa prova, sa come entrare nel BIOS della macchina?

Si lo so ma il computer, le ripeto, non si accende, NON SI ACCENDE, N-O-N-S-I-A-C-C-E-N-D-E

- quindi non vede neanche il sistema operativo...

...N-O-N-S-I-A-C-C-E-N-D-E


- Capisco....quindi proprio non parte.

no, non parte. Nessun segnale di vita. Morto. Defunto.


- Potrebbe farmi un ultimo tentativo?

...

- Pronto?!?!

mi dica.

- Allora prenda il computer e tolga la batteria, a questo punto tenga premuto il tasto di accensione per 30 secondi

...ok.

- ecco adesso prema ALTERNATIVAMENTE il tasto di accensione.

come?


- ALTERNATIVAMENTE

....lo premo ripetutamente?


- SI, ALTERNATIVAMENTE PERO'.

...ok

- adesso tenga premuto altri 30 secondi il tasto di avvio. Poi metta la batteria e vediamo se parte.

...cazzo, funziona.

- Si ogni tanto succede che si formino delle bolle elettrostatiche di energia...sa cosa sono?

...

- Praticamente è possibile....

TU TU TU TU TU TU TU TU TU

Pomeriggio.
Laboratorio fotografico di Padova.

- Ciao Francesco

Hey ciao. Ti ho portato i soliti rullini da fare in xpro.

- C R O S S P R O C E S S I N G?

Proprio lui.

- Serve altro?

Si. questo rullino anche se non riesci a farne la scansione non ti preoccupare ma non tagliarmi i negativi. Ho fatte delle prove con la Holg...

- ah si si ho capito non ti preoccupare...

Insomma è importante che non siano tagliati, ho fatto un test per vedere se riesco a fare con la Holga delle foto pan...

- ma si si ti dico che ho capito.

ok.

- passa tra due giorni.

Grazie.



Secondo voi come è finita?

Saluti

Cigno

11 ottobre 2007

3D Lens.

Il vicepresidente dell'Adobe (quella di Photoshop per quelli che non lo sanno) presenta un prototipo di lente (continua a chiamarla 3D lens) che permette di ottenere una foto
della quale si potrà decidere (in POST col computer!) la messa a fuoco e anche l'angolatura!


Brutte tante parentesi in mezzo a una frase.

Ecco il video
.

Ci si domanda già quanto mancherà prima che la stessa lente si possa montare su una macchina da presa!

Mi vedo già i Nine Inch Nails (sempre al passo con la tecnologia) che fanno uscire un B-Ray col live di cui fai tu l'operatore.

Avevo detto basta parentesi.

(zage)

10 ottobre 2007

Dentro arcobaleni.

Mentre vi scrivo ascolto il nuovo album dei Radiohead, comprato con offerta libera (6 sterline) e scaricato da un server in formato mp3.

Non so ancora dire se mi piace o no, sto shufflando un po' (?) e ci sono dei momenti davvero belli, atmosfere molto epoca-Kid-A comunque. Ascoltato va ascoltato.

Quello che mi lascia perplesso è il fatto che non ho nulla in mano. Non ho nessun packaging... non ho nessun stimolo visivo... Sì lo so ormai sono discorsi vecchi questi, effettivamente non ascoltavo un disco da moltissimi anni, ma ho preciso il ricordo che quella volta tenevo il libretto del cd sotto il naso e aspiravo il profumo della carta plastificata.

Più scrivo, più ascolto, più mi piace.

Effettivamente l'unico spunto visivo me l'ha dato il loro blog che ho seguito nei mesi di produzione dell'album con foto in bianco e nero, alcune sfocate, alcune molto probabilmente uscite da una Holga, molto più emozionanti di quel brutto sfondo digitalone e freddo che si trova nel sito da cui comprare/scaricare l'album.

Ok, primo brivido arrivato.

D'accordo sapete che vi dico? Starò al passo coi tempi e accetterò il fatto di non avere una copertina dal gruppo, e me la creerò io, come quando una volta ci creevamo le copertine delle nostre compilation. Ho scelto la foto qui in alto. E' una foto presa dal blog dei Radiohead.

Le scale mobili saranno i miei arcobaleni.

zage

9 ottobre 2007

Se sparisco chiamate la polizia.

Vi aveva incuriosito lo Street War? Per noi italiani c'è Ruyi!

Una caccia al tesoro, una gara di orientamento, un'avventura alla ricerca del Ruyi, lo scettro magico... tutto questo nel posto più evocativo e misterioso che vi venga in mente: Venezia!

Il sito è sibillino, saremo guidati da mail ed sms tra le calli e le fondamenta sempre che gli Invincibili non ci fermino prima. E dico noi, perché ho già inviato la mia preiscrizione (ma chissà se saremo tra i fortunati giocatori).

Il gioco parte il 1 dicembre, ma sarà davvero un gioco?

Zage Brown

p.s. ovvio che noi poi organizzeremo il primo Ruyi War a Padova :)

8 ottobre 2007

Occhibassi non è occhichiusi.

Dev'esserci un qualche "karma" che mi lega ai Tre Allegri Ragazzi Morti, continuo a conoscere persone (ragazze) che li conoscono personalmente...

Comunque ieri alle prove (sì, proviamo ancora, più che altro proviamo a sovrastare le urla di little Emma, che c'ha più voce di me) c'è venuta in mente una canzone di molti anni fa che ci faceva impazzire.

Avevo bisogno di risentirla:
Mi sono trovato a fine video a cantarla a squarciagola a memoria.

E hai pianto per un film e hai chiuso da poco
Con chi non t’ha capita e forse non ti capirà maaaaaaai!


zage



Io ieri sera in realtà parlavo di questa...
Si trova nella compilation "Primo Salto" della fosbury.
Un pezzo stupendo.

Cigno

Film della settimana - la rubrica che non esiste.

Ocean's Twelve
Visto il primo e il terzo, cioè l'undici e il tredici (e non sto dando i numeri) mancava questo. Più belli gli altri due, però io con le rapine mi sciolgo sempre. E poi si vede un angolo del Lago di Como, il che mi ricorda una vacanza molto rilassante di un anno fa.

This is Spinal Tap

Alcuni di voi conoscono la mia passione per i rockumentari. Mi piacciono così tanto che ne ho perfino girato uno sul nostro stesso gruppo, ma questa è un'altra storia. Be' non potevo perdermi il primo vero rockumentario. Vero è dir troppo. Si tratta di un mockumentary, ovvero un documentario finto su una band inventata. Molti credettero che la band esistesse veramente e ancora oggi molti ne sono convinti.
Io a mio fratello "...e hanno inventato questo gruppo."
Mio fratello "Non è possibile. Sono veri, hanno fatto album."
Io "No guarda, è tutto inventato."
Mio fratello "No, non è possibile, sono esistiti."


Le balene restino sedute.
Io, per me, Bergonzoni è un grande. Uno spettacolo teatrale fatto di soli giochi di parole, dall'inizio alla fine, l'avevo visto da giovanissimo e ancora oggi mi ricordavo la metà delle battute. Imperdibile.

zage

3 ottobre 2007

La Holga va in 35mm: ecco la versione 135 BC

Si lo so.
La holga può già montare dei rullini da 35mm. Basta armarsi di pazienza e seguire uno dei mille tutorial che si trovano in rete.
Se non avete voglia (ma allora cosa ve la siete comprata a fare una holga?) potete sempre ordinare la nuova HOLGA 135 Bc. Questa nuova versione della nostra ToyCamera preferita monta infatti direttamente un rullino da 35mm.
Dove sta la differenza?
Con la vecchia Holga la pellicola si impressionava totalmente, quindi anche la parte con i fori (hanno un nome vero?), creando degli effetti molto interessanti.


La nuova 135 BC si comporta come una normale macchina fotografica 35mm mantenendo la vignettatura e il soft focus che caratterizzano la vecchia Holga.
Anche su flickr, dove in genere si trova tutto, ci sono pochissimi scatti effettuati con questa macchina...



Assomiglia vagamente a questa macchina russa...e ho come l'impressione che qualcuno stia facendo il furbo cercando di lucrare dietro il nome HOLGA...e io ci sono già cascato.
Come sempre...


Saluti.

Cigno

2 ottobre 2007

Radiohead unici in tutto

Stamattina il nostro caro amico Pier (lo trovate nella webcam del sito che si scaccola) mi passa un link al sito di Punto Informatico.
Leggo con calma, un pochino svogliato, avrei altro da fare ma non voglio mettermi subito a lavorare.



"L'anticonformista gruppo britannico, che viaggia senza contratto sin dalla pubblicazione del disco precedente, ha deciso di scavalcare la tradizionale catena di distribuzione e di mettere in vendita direttamente online il proprio lavoro".

Questo è già un passo avanti ma c'è chi lo fa già da diversi anni anche se comunque è una cosa lodevole...
Continuo nella lettura e rimango di sasso nel leggere che...

"Nel carrello dell'e-shop realizzato per l'occasione, la voce relativa appare vuota, seguita da un punto interrogativo che rimanda ad un'altra pagina: "it's up to you" si legge, spetta a chi acquista decidere il prezzo. E per chi restasse perplesso, un nuovo punto interrogativo rimanda ad una terza pagina che ribadisce il concetto: "no really, it's up to you" ("no, guarda, tocca proprio a te"). In Rainbows è insomma in vendita a offerta libera: può bastare anche solo qualche centesimo per portarsi a casa i dieci nuovi brani originali. Non solo: se non si paga nulla e se l'album piace si può sempre tornare sul sito e lasciarci qualche soldo".


Non ci credo.
Rileggo.
Non ci credo dai.
Rileggo lentamente.
E' proprio così...

Sapete qual è stato il mio primo pensiero?
Lo pago più che volentieri questo disco e in culo alle Major.

Cigno

1 ottobre 2007

Seam Carving.

E' nato un modo incredibile e innovativo di ridimensionare le foto. Si chiama seam carving e mi lascia a bocca aperta.



Lo sviluppatore è stato appena assunto alla Adobe, quindi molto probabilmente ci ritroveremo quest'effetto nel prossimo Photoshop. Esiste comunque già un plugin free per Gimp, e qualche altro standalone in giro.

Si vede che sto diventando designer.

zage

Bang!

C'ha già un annetto ma io l'ho visto solo oggi il meeeraviglioso spot della X-Box, censurato... immagino perché ispira violenza. Anche se devo dire che è la censura stessa che mi ispira violenza contro i censori.

Fosse per loro abolirebbero anche le striscie con Qui Quo Qua vestiti da indiani che si rincorrono, oppure Tom e Jerry che si lanciano ferri da stiro, oppure lo scoiattolo che scoreggia. Ah no aspetta. Quello lo hanno già fatto.



Sono sempre più convinto che lo Street War lo porteremo a Padova.

zage