12 novembre 2007

Radiohead, come è andata?

Vi ricordate la lodevole iniziativa proposta dai Radiohead di cui abbiamo parlato tempo addietro?
A quanto pare è stata un fallimento totale.

Ecco cosa scrive il corriere:
L'iniziativa dei Radiohead era ottima e rivoluzionaria: scaricare il nuovo album della band, "In Rainbows", pagando quello che si voleva. Anche nulla. Un’indicazione presa alla lettera da 3 fan su 5 della famosa band di Oxford. Stando, infatti, a un’indagine condotta dalla comScore, azienda che monitorizza il comportamento online di circa 2 milioni di "surfers" in tutto il mondo, il 62% degli 1,2 milioni di appassionati che si sono affrettati a fare il download del disco uscito un mese fa non ha sborsato nemmeno un centesimo.

Questa per me è una sconfitta.
Per quel disco ho pagato ben 10 euro proprio perchè credevo nell'iniziativa.
Sono stupito dal fatto che proprio gli inglesi, di cui ho sempre parlato bene, siano stati così poco ricettivi nei confronti di questo progetto.
Chi ha ucciso la musica? le major o il download illegale di brani protetti da diritto d'autore?
Quante volte ho sentito dire "se solo i cd costassero meno"...e quella volta che costano davvero meno nessuno fa uno sforzo per provare a cambiare le cose.

Peccato.
Che delusione.

Cigno

21 commenti:

  1. fermo fermo.... fammi capire: tu hai pagato 10 euro per un CD potenzialmente gratuito????
    promettimi che non lo farai mai più, o ti tolgo il saluto

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  2. Anch'io l'ho comprato a 10 euro. 3 persone su 5 mi sembrano un sacco, vorrei vedere la differenza: quanti hanno comprato Hail to the Thief in negozio?

    Sono sicuro che le persone sarebbero state meno se il cd fosse stato venduto in negozio a 20 euro (a quanto li vendono oggi?).

    Ricordiamoci che i soldi li prendono soprattutto dai live e dai gadget, chi di noi non possiede il Tiny Plastic Tom York, che se gli schiacci l'occhio buono emette un rantolo?

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  3. si ho pagato per un disco che potenzialmente poteva essere "gratis". Ho pagato 7 pound mi pare e ne sono contento. Ho scelto di spendere questi 10 neuri non tanto per il disco ma per l'iniziativa.
    Effettivamente potrebbe essere interessante vedere i confronti con le vendite rispetto ad Hail to the Thief ma il punto secondo me non è quello. Il punto è che non hanno versato neanche un centesimo e di questo mi dispiaccio. Metti che Hail to the thief abbia venduto 1 milione di copie (una cifra a caso) a 20 euro a cd. Quello che mi aspetterei è un aumento delle vendite; magari 10 milioni, a 2 euro a disco. No? Stesso risultato e tu hai il disco senza doverti preoccupare di averlo scaricato illegalmente...

    Cigno

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  4. Sì è esattamente quello che dicevo.

    Inoltre, anche se poco probabile, non dimentichiamoci che chi ha scaricato l'album per ascoltarlo può decidere adesso quanti soldi vale ed è ancora in tempo per fare la sua offerta (che era un po' il senso di tutto ciò - prima ascolti poi paghi).

    Credo che il problema principale sia che le case discografiche si sono mosse con la velocità di bradipi assonnati e ora ci sono generazioni di ragazzini che non hanno assolutamente idea di cosa significhi spendere dei soldi per un album, c'è il Mulo!

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  5. questa è una buona osservazione...
    quindi è colpa del mulo e delle major che si sono mosse in ritardo?
    Se domani il disco dei radiohead costasse 5 euro in negozio con copertina e tutto il resto...la gente lo comprerebbe o lo scaricherebbe comunque?
    Non è che semplicemente della musica non frega un cazzo a nessuno?
    Cigno

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  6. Mi viene da pensare il contrario: oggi conta proprio la musica, il ragazzino si scarica il singolo e non più l'album, si scarica solo i pezzi che gli piacciono davvero e i gruppi non possono più permettersi di scrivere album da 12 pezzi di cui 5 sono solo riempitivi.

    Non darei mai la colpa a Napster/Mulo, quelle sono conseguenze, il problema principale sono le case discografiche e i prezzi assurdi che ci hanno propinato per anni.

    Certamente il puntare sul packaging potrebbe cambiare le cose, ma anche qui credo che sia un po' tardi:
    1) Quale casa discografica oserebbe puntare soldi su un packaging bellissimo ma costoso da produrre, oggi? - vedi documentario sui Metallica, c'è una discussione in merito mi sembra -
    2) Con l'avvento dei lettori mp3 dove lo metti il packaging? A questo punto realizzerei un packaging legato alle nuove tecnologie... una cover per l'ipod col disegno di un neonato che nuota? Mmm... dai, facciamoci venire un'idea brevettabile :D

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  7. siete troppo giovani per capire!
    ai miei tempi, a scuola ci si organizzava che se uno comprava un disco lo prestava a n amici che se lo duplicavano. Poi il duplicato passava agli n*n amici degli amici e così via.. Le major non dicevano nulla, perchè n era un numero solitamente compreso tra 1 e 10 e perchè a ogni copia di copia si perdeva in qualità...
    Oggi che il mulo ha fatto diventare n un numero con molti zeri le major si incazzano! e chissenefrega rispondo io! Cambiate mestiere. Gli artisti i soldi li prendono lo stesso con i concerti con la differenza che solo pochi riescono a riempire gli stadi e a fare tanti soldi! Perchè nell'80 voi eravate dei poppanti ma c'è stato un tale, tale sylvester, che ha fatto una sola canzone, 'Born to Be Alive' e ancora oggi vive di rendita!
    E non mi venite a dire, poveretti i lavoratori del settore, perchè di mestieri scomparsi negli ultimi anni ce ne sono a pacchi: il maniscalco, il ciabattino, l'ombrellaio, le maestranze delle soap opera soppresse come Vivere....
    e ricordatevi anche che la proprietà privata è una convenzione e che quando tutti rubano il furto smette di essere reato e diventa baratto!

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  8. Pavone, concordo su tutto tranne:

    - l'ombrellaio esiste ancora.

    - ti sembrerà incredibile ma Napster nasce nel 1999, quando comunque la connessione era lenta e i computer pochi. Quindi fino almeno a 20 anni io sono andato avanti di pane e audiocassette con registrazioni fino alla terza generazione.

    compagno Zage

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  9. ed esiste ancora anche il Maniscalco...ed è ben pagato!

    Cigno

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  10. a me parli di napster!
    ore di collegamento con modem analogico per scaricare una canzone! e poi eri felice

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  11. Lo staff del blog si toglie da ogni responsabilità circa le affermazioni del sig. Pavone qualora esse risultino in contrasto con le norme riguardanti l'appropriazione di materiale musicale tramite software cosidetto di Peer to Peer.

    Grazie.

    Lo staff del blog.

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  12. e cosa dice lo staff del blog riguardo alle affermazioni del signor Zage, che dice di concordare su tutto, dichiarando inoltre implicitamente di aver cominciato a usare Napster nel 1999???

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  13. ricordo anche ai meno informati che comunque il software peer to peer è perfettamente legale. Quello che non è legale è il download di materiale coperto da copyright.
    Chopin Beethoven e Mozart si possono scaricare...

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  14. meglio essere precisi, o meglio gli autori non possono reclamare nulla, gli esecutori eventualmente si, ma la rete è piena di esecuzioni di musica classica non coperte da copyright

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  15. Allora , arrivo dopo mille commenti, ma devo dissentire con Cigno.

    Per me non è un fallimento.

    Non credo che lo scopo dei Radiohead fosse quello di guadagnare più soldi.

    Per me il solo fatto di mettere il disco gratis è un risultato.
    E' come dire: non facciamo finta, oggi è questo il valore 'commerciale' di pezzi di musica: tutti li possono comunque scaricare gratis. E allora ve li do io gratis, come voglio io.

    Anch'io ho pagato 7.77 sterline per l'album, ma poi l'ho messo subito in condivisione peer to peer. Era nel principio etico degli stessi musicisti, mi sono detto. Vediamo che succede.

    Da allora, NESSUNO, che io sappia, ha scaricato da me in rainbows.
    Il che non dimostra molto ma fa pensare che probab la maggioranza stragrande si è scaricata l'album dal sito dei radiohead.
    E questa è pubblicità, è gente che viene a casa tua, è soldi.

    Altra conseguenza: la mossa dei radiohead può caqmbiare il mercato (?). Questa è la speranza.

    Altri si sono accodati, migliorando la proposta.
    Per primo Trent Reznor e Saul Williams, il primo produttore del secondo, che hanno fatto uscire da poco l'album Niggy Tardust (www.niggytardust.com).

    Insomma il vero fallimento sarebbe se alla mossa dei radio non seguisse nulla nei prossimi tempi nel mercato.

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  16. ma per me non è una fallimeto dal punto di vista economico...
    mi dispiace che i Fans dei radiohead non abbiano sborsato neanche un centesimo. Questo mi lascia un pochino perplesso. Nessuno vuole spendere più nulla per la musica? Se credo inun progetto lo supporto in ogni modo possibile...anche con un centesimo no?

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  17. Niggy Tardust?? UHahuauahuahau
    Ma soprattutto "mixed by Alan Moulder"!! Corro a scaricarlo!

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  18. allora facciamo i conti in tasca ai radiohead: il 38% di 1.2 milioni di persone sono 450000. persone entusiaste come voi che quindi avranno versato ben più di un euro. diciamo 5? fanno 2.5 milioni. Da non dover spartire con nessuna casa discografica. In un mese, non mi par mal (a parte il fatto che non ho idea di quali siano i costi di registrazione di un album)

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  19. E comunque visto che cigno ci teneva a parlare di nella discussione MUSICA, sto ascoltando In Rainbows e mi piace molto.

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