12 settembre 2007

Lo Zaggia - piccolo dizionario dei film.

Ecco il periodo film che torna come sempre, in pochi giorni ho visto e rivisto un po' di cose. Invece di dormire.

Smoke
Dove Harvey Keitel, oltre che a fumare, fotografa tutti i giorni alla medesima ora sempre lo stesso angolo di Brooklin. Vite e storie più o meno ordinarie che si incrociano. Bei grandangoli. Un film di meditazione.

Last Days
Magnifico film di Gus Van Sant sugli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain, ovvero "Blake". Praticamente un tizio vestito da donna che vaga per i boschi. E poi fa quelle cose che facevo io: tipo che si mette in una stanza con chitarre e le suona a caso e ci sono i Delay che ripetono le note, e qualche urlo. Micheal Pitt vi sembrerà Kurt in persona. Ma anch'io se mi metto il maglione a righe e i capelli lunghi ossigenati ci assomiglio.

Kurt & Courtney
Visto per sbaglio anni fa su Rai Tre. Un documentario sulla morte di Kurt Cobain. L'ho rivisto per vedere quanto di vero ci fosse nel film di Gus Van Sant. Praticamente un cameraman e un giornalista/fonico che vanno in giro a intervistare i grandi amici di Kurt (spacciatori mezzi fatti), la grande zia hippy, Courtney Love che sta registrando Malibu. Veri protagonisti: i due paparazzi idioti, ed El Duce.

Ed Wood
Un film non proprio riuscito, a mio avviso, di Tim Burton. Però, vabbè, c'ha 13 anni. Sempre il solito Jhonny Depp, nei panni di regista fallito. Le macchiette di Burton comunque fan sempre tenerezza: un Bela Lugosi fallito, un Bill Murray checca, e non ho altre parole da spenderci.

Elephant
L'altro film di Gus Van Sant. Un capolavoro assoluto. Il mio vincitore. Lunghi piano sequenza (e di questa corrispondenza di aggettivi e nomi Carlo me ne sarà grato), grandangoli con profondità di campo strettissime, attori che improvvisano. La storia di Columbine, la scuola americana dove un paio di studenti hanno fatto una strage con fucili e pistole. Vividissimo, durissimo, da lasciare a bocca aperta. Tanti personaggi a cui ci si affeziona. Non perdetelo.

Supersize Me
Parlando di Columbine mi sono venuti in mente i documentari americani. Moore per intenderci. Lo apprezzate un po' tutti ma io al contrario trovo che i documentari di parte siano poco documentari. Chiarisco: un punto di vista soggettivo c'è sempre ed è inevitabile. Un commento deciso ci sta pure, anzi mi piace che il giornalista abbia una testa che pensa. Ma quando si fanno statistiche e interviste è giusto cercare di essere in qualche modo imparziali e non cercare a tutti i costi solo le risposte che si vuole avere. Il bravo documentarista di reportage deve essere pronto a trovare cose che non aveva idea che avrebbe trovato. Non è il caso di questo film dove con grande sgomento mi mostrano che se uno mangia a colazione pranzo e cena fritto-grassi-e un litro di coca cola (il supersize!) per un mese intero rischia di morire. Io pensavo che bastasse una settimana o meno, quindi non sono rimasto sorpreso. Capisco comunque che un film così in America ha un altro senso e valore: in Texas c'è gente che vive di Mac Donald's e quasi tutti prendono (prendevano) il formato supersize.

The Departed

Matt Demon e Di Caprio. Di Caprio è un mito, non ci sono cazzi. Avevano ragione le nostre compagne delle medie che ci sbavavano dietro. E' un grande attore, punto. Un film dove s'intrecciano le spiate di un infiltrato mafioso nella polizia e un infiltrato della polizia nella mafia. Un bel casino.

Closer
Non lo guardate. Fidatevi. No davvero. Cioè. Mi sono innamorato ieri sera. Natalie Portman in questo film è un concentrato di gnocca che se vi provate a guardarla vi ammazzo. E' sssolo mia. E poi c'ha un anno in meno di me. Secondo me a Venezia la incontro. La voglio coi capelli rossi però. Cazzo fate? Ho detto di non guardare questo film. Ecco ora anch'io sono un ragazzino sbavante delle medie.

zage

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