27 agosto 2010

Microguida della Sicilia Occidentale. /3

Fin qua le vostre reazioni son state di disgusto e non avete ancora letto i capitoli seguenti che mia morosa avrebbe intitolato "Fantozzi". In ogni caso credeteci che ci siamo divertiti e che abbiamo immagini della Sicilia che ci mancano.

DALLO ZAGE DEL FUTURO PER LO ZAGE DEL PASSATO - PARTE TERZA

Segue dalla parte seconda.

Trapani
Se volete andare sulle Isole Egadi vi svegliate presto e vi organizzate. Se non lo faceste, arrivereste tardi a Trapani e sareste ormai così abituati alla guida pazza che non vi stupireste di quello che succede nel traffico di una grande città. Poi vi infilereste nel parcheggio gratuito suggerito dalla Routard, dove ci sarebbe un parcheggiatore abusivo forse spacciatore che ignorereste completamente rimanendo con la paura fino a sera che la vostra auto venga svaligiata. Al molo stareste in coda per mezz'ora, poi a un metro dalla cassa vi direbbero "Biglietti finiti, il prossimo parte fra un'ora e mezza". Con un po' di... fortuna riuscireste a prendere l'aliscafo dell'altra compagnia aspettando forse solo mezz'ora in meno. Il sole sa picchiare.

Cala Rossa.
Non avete una mappa dell'isola di Favignana, ma solo un nome letto in giro per la rete: Cala Rossa. Tutti vi diranno che, se proprio proprio volete, potete noleggiare uno scooter. Io invece ti dico che DEVI noleggiare uno scooter altrimenti non vai da nessuna parte. I noleggiatori sono mille ma metti caso che arrivi tardi metà saranno chiusi e quelli rimasti avranno finito i motorini. Così vi rifilano delle mountain bike un po' malandate e a caro prezzo e in nero (chemminghiavuoi). I tre quarti d'ora di pedalata in quello che vi hanno detto essere l'itinerario più corto di tutta l'isola, in un paesaggio dove girerai il tuo prossimo film sul post-atomico, qua e là stranamente crivellato da grandi scavi a forme geometricamente regolari perfetto per uno scenario Myst, venite premiati dalla bellissima scogliera porosa, taglia-piedi e impegnativa di Cala Rossa.


Due metri quadri o meno di spiaggia di sabbia bianchissima vi permettono di immergervi nell'acqua perfettamente cristallina e abbastanza bassa da stare in mezzo al mare e guardare le isole attorno a voi. L'acqua è così pura che non riuscite neppure a soddisfare il vostro istinto di segnare il territorio. Questo posto vale la pena. Ignorate i pochi turisti paranoici che siccome hanno sentito parlare di meduse credono che ogni pezzettino di legno galleggiante sia un mostro marino urticante.

Buonanotte fiorellino.
I traghetti della sera sono strapieni e al ridente e pittoresco porticciolo di Favignana assistite a scene di litigi per i biglietti. Se c'è una cosa giusta che avete fatto è stata non seguire il consiglio della Routard di prendere il biglietto di ritorno all'ultimo momento, sareste probabilmente rimasti bloccati sull'isola. Così dopo un giro per il paese molto carino e davvero pieno di vita e turisti, prendete l'aliscafo arrivato in ritardo, il quale si attarda pure a passare per l'isola di Levanto. Trapani alle dieci di sera è invasa dalle seggiole degli anziani, con sopra gli anziani, guardiani notturni stabili che hanno sorvegliato la vostra illesa macchina. Scena di relax perfetto dopo una giornata così: l'una di notte, casetta isolata sulla collina sopra Portopalo, tavolino all'aperto, due gustosi e saporiti tranci di pizza del panificio Costanza di Favignana, in sottofondo un maltrattatissimo karaoke soffiato dall'arietta fresca su dalla landa siciliana.

Continua alla parte quarta e ultima.

zage

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