31 agosto 2010

Microguida della Sicilia Occidentale. /4

DALLO ZAGE DEL FUTURO PER LO ZAGE DEL PASSATO - PARTE QUARTA E ULTIMA

Segue dalla parte terza.

San Leone
Nonostante la stanchezza dei tanti viaggi in macchina (il totale dei chilometri macinati in tutta la vacanza supererà i mille) vi spingete verso Agrigento. Sulla guida purtroppo non trovate riferimenti alla Scala dei Turchi, posto affascinante di cui vi hanno parlato in molti. Così oltrepassate Porto Empedocle, che vi stupisce per le due immensamente orride ciminiere che si ergono dalla spiaggia. Quando vi stendete sulla sabbia fine bagnata da acqua piuttosto pulita vi guardate alle spalle: San Leone vi offre terribili caseggiati, lamiere ed edifici incompleti ma non vi lamentate troppo, qui non ci sono le ciminiere. All'ora dell'aperitivo (le 20) il lungomare è affollato. La cena invece porta via tutti, ma proprio tutti. Al Ragno D'Oro avete una vasta scelta di gelati, chiedete assolutamente una pallina di Lollo. La Routard ci azzecca con le gelaterie ma manca una postilla comune a tutte: "gelatai, se non avete voglia di fare i gelatai: anche no".


L'aneddoto
Lungomare stretto e trafficato, autobus in servizio, si ferma, ma non ci sono fermate nei paraggi. Scende un ragazzino che si butta in strada, l'autista gli urla di fare attenzione, macchine che suonano, superano, bloccando la corsia contraria, creando sempre più confusione. Il bambino torna urlando qualcosa, l'autista sbuffa col braccio fuori dal finestrino e tutta la calma del mondo, si scambiano qualche battuta urlando, i passeggeri non si lamentano, pensano ai cazzi loro. Il piccolo tonto scompare nella tabaccheria e intanto si forma una coda infinita di auto. Finalmente il piccoletto riesce nella difficilissima impresa di prendere una stecca di sigarette, portarla a papà, e l'autobus può riprendere il suo viaggio. Mmm aah, lo sentite anche voi questo profumo di Sicilia?

San Vito lo Capo
Le vacanze sono agli sgoccioli, vi svegliate presto per raggiungere la punta nord occidentale della Sicilia. Passando per Castellammare c'è parecchio traffico, scoprirete più tardi che questa sera c'è la sagra del Golfo. Questa zona ti ricorda gli Appennini con le loro salite dolci in mezzo a monti metà verdeggianti, metà arsi. San Vito lo Capo è un paesino iper turistico che vive di parcheggi (tutto sommato economici) e stabilimenti balneari (economici, se avete un figlio di cui vendere il rene). Venite raggiunti da una coppia di amici, lei è di Marsala e svela segreti. Ad esempio, come avete già imparato, se dite caffè con latte freddo vi arriva uno shakerato, dovete essere puntigliosi e dire: macchiato con latte freddo a parte. Poi: la birra alla spina è cosa rara, quindi una "bionda piccola" viene servita in bottiglia. E ancora: non è stagione di cannoli perchè la ricotta di ora non viene da capre gravide e non è ugualmente buona e nutriente.


Siccome siete furbi ogni sera avete prenotato il ristorante qualche ora prima e mai come oggi è stato previdente farlo, vista la coda infinita che attende all'entrata di Delfino. Qui si paga poco e si mangia tanto, vi fate portare da camerieri comici un antipasto poker, del couscous di pesce e un delizioso pesce spada gratinato alla piastra che se ci pensate in futuro ne sentirete ancora il gusto. Rotolate quindi in mezzo ai turisti alla ricerca di Cavalluccio e il suo rinomato Caldo Freddo, ma quando la vostra pancia vedrà di cosa si tratta vi brontolerà dietro ricacciandovi a casa, stanchi, con bellissime immagini di acqua cristallina e sabbia bianca finissima. L'autoradio vi accompagna fino al letto: perepè qua qua, qua qua perepè.

L'ultimo sguardo
Oggi dovreste andare ad Erice ma vince la voglia di ozio totale. Per dire: fate colazione mangiando brioche coi piedi nell'acqua di Gurra di Mare, e credo sia mezzogiorno.


La vacanza finisce come tutte le vacanze: valigie, viaggio fino all'aeroporto, riguardate le strade che vi hanno portato qui con più complicità e un pizzico di malinconia. Vi imbarcate su un Ryan Air irlandese che vi porta dolce dolce fino alla notte Bolognese e la sua nebbiolina. Il ricordo che rimane della Sicilia è di una terra arsa, diffidente e indifferente, così selvaggia da nascondere incanti che hanno sedotto un angolino della tua memoria.

Spero abbiate apprezzato questo diario dedicato al me del passato (era solo un espediente per rivolgersi alla seconda persona), con cartoline create ad hoc e didascalie ispirate alla grafica di Fringe. Alle prossime vacanze.

Zage

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