22 agosto 2008

La metrò.

Il bello della metrò di Paris, come tutti vi diranno, è l'efficienza.

Questi vermi velocissimi vi mangiano e sputano in ogni angolo della città, non dovete quasi mai aspettarli, ce n'è sempre uno in arrivo e le stazioni compaiono ovunque decidiate che siano. E' un bel modo per sentirsi talpe ogni tanto. Se poi avete un coupon hebdomadaire (settimanale) diventano quasi una dipendenza, vi viene voglia di salire e scendere da una linea all'altra solo per il gusto in sé.

Una volta può succedere che il treno si fermi lungo una paurosissima galleria buia senza motivo e dagli altoparlanti il conducente annunci "Madames et monsieurs, scusate il contrattempo ma è successo che... che non... che, ecco... ok, un secondo, ce la posso fare. Dunque, c'è un altro treno in sosta alla stazione e ripartiremo fra pochi secondi. Grazie per la pazienza." Può succedere, ma se il treno riparte lo dimenticate subito.

Il brutto della metrò di Paris è che sono delle macchine infernali.


Le barriere, cioè le entrate e uscite alla zona metrò, spesso sono dei marchingegni complessi di porte di acciaio che fanno di tutto per farvi incastrare. Figuratevi se avete una valigia o se avete qualche handicap (per la valigia c'è il trucco di posizionarla davanti a sé prima di procedere, ma non so quanto tempo passerà prima che pensino a qualcosa di più astuto per catturavi).

L'altro giorno arriva la vettura e attendo l'uscita dei passeggeri prima di salire, come vorrebbe la norma. L'ultima signora ha una carrozzina (con bimbo) e la spinge con non chalance nello spazio tra il treno e il marciapiede. Aspetto che torni indietro ma si è incastrata definitivamente. Parte la sirena che preannuncia la chiusura delle porte e la partenza del treno entro 5 secondi. A parte che a me sono sembrati almeno un centinaio i secondi, ho cercato di disincastrare il passeggino che ovviamente non usciva più da dove era entrato (come da bambini la testa nei buchi). Vi viene voglia di girare le ruote del dannato arnese ma avete paura che si possa incastrare in qualche maniera peggiore (e con esso le vostre mani). Mentre tiro e comincio a pensare di slegare il bimbo e correre a tuffarmi nella trincea più vicina, il passeggino esce con la stessa non chalance con cui è entrato. Salto nel treno, le porte si chiudono, la signora mi dice un merci a cui rispondo con un sorriso isterico, ma solo perché le parolacce che ho in mente non le so in francese.

Comunque è molto efficiente eh.

zage

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