19 giugno 2006

Press Kit

La lezione di oggi ragazzi si incentra sul press kit che abbiamo redatto. Il risultato l'ho messo sul nostro sito, ma vorrei portare alla vostra attenzione tutto il peggio che siamo riusciti a fare.

Si inizia con una frase sibillina: Il progetto MU inizia con una fine. Tanto per attirare l'attenzione, senza che il lettore sappia della totale inutilità della frase.

Salto qualche frase, prendo solo le più significative. Si prosegue con qualche elemento tratto dall'alchimia per far credere che sotto ci sia davvero qualcosa: E' da questo crogiolo che prendono forma canzoni dalle ampie melodie, ovviamente notate come "ampie melodie" non significhi un cazzo, ma sia comunemente usato dai recensori di sta cippa.

Allora già che ci siamo aggiungiamo un accompagnate dalle roventi pennellate rock di chitarre percosse tanto per confondere le idee al lettore. Roventi pennellate? Ma di cosa stai parlando? Non facevate musica?

La band è dunque relativamente giovane, si traduce letteralmente come "suoniamo da sei mesi, non ci conosce nessuno, ai nostri concerti non viene un cane, ricicliamo le canzoni del gruppo vecchio tanto per riuscire a sostenre un'ora di concerto, facciamo più di 50 anni in due".

Si passa a un po' di colore con partecipazione di amici al computer, mai visto un computer sul nostro palco. Dico, MAI.

La presenza di nuovi strumenti sul palco infatti aiuta i MU a riarrangiare i loro pezzi in vesti nuove ad ogni live, rito che tenta di liberarli da strutture di genere che ne trattengano lo spirito e che rende ogni performance pressoché unica. Questa frase la rileggo e la rileggo e ogni volta ha meno senso di prima, un po' come quando ripeti tante volte forchetta e a un certo punto non ti sembra più una parola. For--cosa??

Continuo con un po' di cazzi miei: i cortometraggi di
Matteo ispirati alla toy camera Holga: malinconie dai forti contrasti
. Malinconie dai forti contrasti. Questa l'ho scritta aprendo un po' a caso il vocabolario e unendo termini alla cazzo, metodo usuale per la Consoli. Si nota tanto?

immediatezza live intrecciata a una sovrapproduzione artistica che ne garantisce lo spessore. Ecco questo è proprio come se stessi scrivendo "applausi per Fibra". Le due frasi sono intercambiabili. Solo che la prima è un po' difficile da cantare a tempo ma con un po' di sforzo...

Dopodiché ci era richiesto di condensare tutto in poche righe, ho fatto del mio meglio.

Ecco qua:

Mu. Una giovane band padovana indipendente in viaggio tra chitarre acustiche e bassi distorti. Da una ricerca pop con rovente spirito rock e un occhio all'elettronica si giunge a malinconie dai forti contrasti schizzate di vernici colorate.

Gran ovazione finale direi. Schizzate di vernici colorate. Per scrivere questa frase ci ho messo un sacco di impegno, cioè tipo ci ho sudato per... mmm... una trentina... no, una decina di secondi. Sì una decina. E' stata dura ma il risultato si vede, no? Il gioco è tutto su quel "schizzate" che fa nascere nell'inconscio desideri sessuali, "vernici colorate" è solo la solita cagata. No dai, credo di avercene messi 11 di secondi.

zage-oggi-sono-sprezzante, any problem?

Nessun commento:

Posta un commento