29 dicembre 2007

Il colore dei suoni.

Uno preferirebbe passare le vacanze di natale in un qualche posto dove sa solo dire "buongiorno mi dia un biglietto", "scusi dove si va per...?", "qual'è il bancomat più vicino?" nella lingua locale.

E invece uno è chiuso in casa con portatile e scheda audio a registrare chitarrette brividose e a fare quello che non si discosta molto dal suo lavoro.

Sì perchè il mixaggio audio e tutto ciò che comprende la produzione artistica di un pezzo non si discosta molto dal lavoro di un grafico, qual io sono.

Prendete l'equalizzatore, è come usare i Livelli in photoshop. Se voglio suoni più frizzanti aggiungo frequenze alte, così come su una foto vado a spingere sulle alteluci.

Su un solido voglio aggiungere un'ombreggiatura per staccarlo dallo sfondo. In musica ci metto un bel riverbero. Magari ci metto anche un po' di delay, e allora vado a disegnare un riflesso che va tanto di moda oggi.

Usare una smussatura poi mi ricorda tanto quando suono col lato tondo del plettro lontano dal ponte.

Volume e trasparenza sono sinonimi.

Insomma, uno credeva di essere in vacanza.

uno zage

3 commenti:

  1. ...a me succede con le ricette per le torte e i protocolli di biologia molecolare che di solito uso in laboratorio...prendi un tot, scalda, centrifuga, separa, trita, pesa, mescola....che poi sia vanillina o DNA più di tanto non fa differenza...
    sì, siamo malati!

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  2. Betty l'alchimista: molto interessante il paragone anche se per un attimo mi hai fatto passare la voglia di cucinare :)

    Eli: l'ho messo in grassetto solo per te...

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