Clack, Clack.
Scarpette agganciate.
Via.
La strada dei colli è poco trafficata oggi.
Invita a correre veloci.
Posizione bassa per evitare il vento, che in bici, qualunque sia la tua direzione, soffia sempre contro.
Un'edicola, titoli di giornale.
Non ci pensare, pedala più forte.
La musica nel lettore scandisce l'andatura.
Supero un paio di ciclisti e aumento.
Praglia, Bresseo, Teolo e via la salita.
La prima rampa serve a prendere il ritmo.
Prima curva e via in piedi sui pedali.
L'importante è non perderlo il ritmo.
La prima parte di salita non è difficile, ma ci sono i tornanti, dove si rischia di perdere l'andatura.
Oggi no però.
Ultimi 100 metri e ci siamo.
Ancora un'edicola, ancora titoli di giornale.
Non ci pensare, via verso Castelnuovo.
La salita si fa ripida, forse dovrei rallentare per non crollare sulla rampa finale.
Si forse dovrei, ma oggi no.
Allora forza, in piedi sui pedali.
Primo tornante, secondo tornante, terzo tornate, quarto tornante e le gambe si irrigidiscono.
Mi aspetta l'ultima rampa, ti fa venire il fiatone solo a guardarla e mi viene voglia di sedermi e rallentare.
C'è un po di vento adesso. Arriva dalle mie spalle.
Di nuovo in piedi allora, stringendo la parte bassa del manubrio, "quea che te usi pa pestare" dicono i "veci".
Cerco di non rallentare anche se è difficile.
Sembra non finire mai. Forse è solo perchè da un paio di giorni tutto mi sembra rallentato.
In cima non c'è quasi nessuno.
Ora mi aspetta la discesa e probabilmente i crampi.
Mi succede sempre quando esagero. I polpacci si contraggono violentemente per l'aumentare della velocità delle pedalate.
Mi lascio accompagnare dalla discesa per poi riprendere a pedalare verso casa.
Altra edicola, ancora titoli e ancora avanti fino a casa.
Clack, clack.
Sgancio i pedali.
Tremo.
Tremo per la stanchezza.
E piango, o forse è solo sudore.
Forza, avanti, ancora.
Cigno
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