29 maggio 2006

Pola pola pola pola pola.


Questo tizio è un genio. No, questo tizio non è un genio. L'idea è trita e ritrita, non credo di sbagliarmi se dico che esisteva già il teatro nel teatro ai tempi dei greci. Però questo tizio è un artista. Questo sì. O almeno credo.

Mark-Steffen Gowecke ha iniziato il suo progetto pola-pola nel 1995 in Britannia, Francia. Era su una spiaggia e con la sua SX-70 ha scattato una polaroid a sassi e sabbia. Dopo di che ha pensato bene di scattare un'altra foto includendo nell'immagine la pola scattata precedentemente. Ovviamente non è finita qui.

Ha girato il mondo, e ad ogni scatto trovava un modo interessante di inserire nella composizione la foto precedente. E così via.

Detta così non dice molto ma vorrei che vedeste le circa 170 istantanee nel suo sito.

Sarà il gusto delle polaroid; saranno quei colori da vecchia plastica stinta sotto il sole messicano; molto ricordi-sbiaditi-del-tuo-viso-che-non-mi-è-nuovo-ma-non-so
quando-t'ho-vista; sarà che mi attendo da un momento all'altro che Jean Seberg possa entrare nell'inquadratura e scappare via prima che io le possa dire "Sei cattiva, è la prova che non mi ami"; sarà tutto ciò ma mi sono innamorato di quelle foto.

Ovviamente non vedo l'ora di scopiazzargli l'idea, di provare a fare una cosa simile col video (sì lo so, ce ne saranno milioni di video così), ma perchè non posso provarci?

zage

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